CANI O GATTI?

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lasted4
view post Posted on 23/5/2011, 15:15     +1   -1




Cani e gatti, ma sarebbe il caso di dire: cani o gatti?



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L’antica rivalità tra le due specie di animali domestici più diffusi al mondo potrebbe aver trovato una risoluzione oggettiva ed obiettiva nello studio pubblicato dal New Scientist, che mette nero su bianco i vantaggi dell’uno e dell’altro animale. Una battaglia a suon di pro e di contro che si è conclusa con la vittoria, per appena un punto, del cane.

I criteri di assegnazione dei punti di merito spaziavano dall’intelligenza all’utilità fino a toccare l’attualissimo tema dell’impronta ecologica. Ed è stato un duello durissimo che ha riconosciuto per appena un soffio la “supremazia” del cane come miglior animale domestico.



GATTI VERSUS CANI.



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Per quanto riguarda l’intelligenza, i gatti hanno avuto la meglio sui cani: possiedono infatti più neuroni e hanno il cervello più grande in proporzione alla massa corporea. Insomma, stravincono sul cane.
I gatti vincono anche in popolarità: nei dieci Paesi in cui il gatto è più diffuso ci sarebbero infatti ben 204 milioni di gatti, mentre nella top ten dei Paesi in cui è più in voga come animale domestico il cane ci sarebbero solo 173 milioni di esemplari.
I gatti sono più irrestibili per il padrone, riuscendo ad attirare l’attenzione degli umani con le fusa e richiami particolari ai quali è pressocché impossibile resistere.
Per quanto riguarda le proprietà sensoriali, i gatti hanno un maggiore udito, un olfatto migliore e una vista più sviluppata, ci vedono anche con la luce ridottissima.
Sono inoltre più ecologici rispetto ai cani. Persino il cibo necessario ad un cane piccolo, come il chihuahua, produce più gas serra nel ciclo di produzione rispetto a quello necessario ad alimentare il più grosso dei gatti.



CANI VERSUS GATTI.


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I campi in cui i cani hanno avuto la meglio sono il fatto di avere una lunga storia condivisa con gli esseri umani, sono infatti stati addomesticati 135000 anni fa. I gatti sono invece new entries nelle nostre case.
I cani si legano maggiormente al padrone. Persino i cuccioli di quattro mesi preferiscono come compagno un umano piuttosto che un altro cane. I cani capiscono di più il nostro linguaggio e i nostri ordini.
I cani sono più ubbidienti, e dunque più utili all’uomo anche in ruoli delicati. Pensiamo ai cani guida per i ciechi, ai cani anti-droga, o a quelli che ritrovano le persone scomparse.
Il punteggio di parità di cinque a cinque si è risolto a favore del cane con l’assegnazione a Fido del fattore utilità. In effetti anche i gattofili più convinti come me devono riconoscere che il cane è immensamente più indispensabile all’uomo. I cani fanno la guardia, ci fanno socializzare con le persone al parco, fiutano droga e bombe, recuperano persone durante le valanghe o in mare, sono utili nei terremoti, nella pet therapy, fanno la guardia e ci dalle aggressioni. Qualche detrattore dei gatti ha commentato questi risultati dicendo che i gatti servono solo a chi a un’invasione di topi in casa. Ma sono sicura che chiunque ha mai avuto un gatto in casa non la pensa affatto così. D’altra parte non è un po’ troppo utilitaristico giudicare un animale solo per quello che può darci in cambio? Chissà, se il giudizio fosse stato davvero disinteressato, la lotta sarebbe finita diversamente. Pari. Ed è così che ci piace pensare che sia finita.



Noi nn siamo mai oggettive....Dunque?
Cani o gatti?
Cani E gatti?

:lol: :lol:
 
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stefy76
view post Posted on 23/5/2011, 17:15     +1   -1




sono indecisissimaaa , i li amerei a prescindere qualora li avessi ecco perchè ho deciso di non averne ahuhuahuahuahuhuahu
se dovessi per qualche strano motivo cambiare idea e cioè prendere un animale in casa prenderei un cane .... then io voto per i cani ,la gatta la faccio già io in casa uhahuahuahuhuahu
 
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*Beuccia*
view post Posted on 23/5/2011, 20:43     +1   -1




io a casa ho sia un gatto nero che si chiama scricciolo e un cane marroncino col musetto nero che si chiama appunto musetto e quindi non posso scegliere...li amo tutti e due :lol:
 
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DG73
view post Posted on 24/5/2011, 10:46     +1   -1




anch'io adoro entrambi infatti ho un gatto e un cane... ma il poco tempo a disposizione non mi permette di viverli a pieno!!!
 
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antonella1905
view post Posted on 24/5/2011, 10:50     +1   -1




io preferisco i cani ... forse perchè sono cresciuta in compagnia di due cani Athos e Pedro
 
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lasted4
view post Posted on 24/5/2011, 15:12     +1   -1




io preferisco i gatti perchè non ce li ho :lol: e perchè tutti ormai sanno quanto amo la mia cagnetta :yuppi: no scherzo....
tutto sommato preferisco i caniiiiiiii
 
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affar
view post Posted on 27/5/2011, 06:21     +1   -1




io, fin da piccola ho avuto solo gatti... con i cani ho un rapporto di diffidenza .. forse perche' non li conosco bene...

poi il gatto e' uno spirito libero, io ne ho due.. e mezzo perche' il terzo e' randagio e viene solo a mangiare ed a ripararsi dal gelo....
fortunatamente i miei gatti possono fare una vita all'aperto ..vanno e vengono come vogliono..sono fortunati...

per cui gatto.... :D

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guardate dove puo' mettersi a dormire...non ha il senso di se' :lol:
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ora non piu', ma tempo fa tornava a casa sempre incidentato.. ha subito diversi traumi..per cui e' diventato strabico ... il naso graffiato..ecc..
e' davvero un gatto tontolone .. e le becca da tutti..anche da umani stupidi....perche' andava a rubare i loro pesciolini..o disturbare i loro cani... povero il mio micio..

Edited by affar - 28/5/2011, 14:50
 
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cesarevip
view post Posted on 27/5/2011, 21:08     +1   -1




...io odiooooooooooooo i gatti!!!Cane forever
 
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affar
view post Posted on 1/6/2011, 14:54     +1   -1




ecco un'altro micio che ho fotografato , ma che non e' mio..


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che diteeeee? sara' belloooooooooooo :wow:
 
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lasted4
view post Posted on 1/6/2011, 20:55     +1   -1




bellissimoooooooo...che occhi!!
gatto nero mmmmmmmm chissà perchè ci sono tante superstizioni su di lui?...ho letto che risalgono al medioevo
 
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affar
view post Posted on 2/6/2011, 08:18     +1   -1




adoro i gatti neri
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Il gatto nero è anche un racconto di Edgar Allan Poe (1809-1849).

Trama Il narratore, condannato a morte, decide di raccontare la sua storia, dichiarando subito che non verrà creduto da nessuno.

Racconta di essere stato un uomo per bene, di aver avuto una grande passione per gli animali: tra i tanti animali che possedevano lui e sua moglie, il protagonista aveva un debole per un gatto nero, chiamato Pluto. Col tempo, a causa del vizio del bere, l'uomo diviene irrascibile ed irrispettoso verso tutti. Un giorno in cui il narratore torna a casa "ubriaco fradicio" e si trova il povero gatto tra i piedi, lo prende violentemente e gli cava un occhio con un temperino. L’indomani prova molti sensi di colpa ma con il passare del tempo inizia a odiare nuovamente Pluto, e una mattina, lo impicca. Durante la notte si sveglia, mentre la casa era in fiamme e quando il giorno dopo visita le rovine trova sul muro del suo letto la figura di un gatto con una corda al collo, ma il narratore riesce infine a spiegare logicamente l’accaduto. Nei mesi successivi inizia a rimpiangere la perdita dell’animale, cercando un altro gatto con cui sostituirlo; una sera in un’osteria ne vede uno che lo attrae: è un gatto nero, quasi identico all’animale ucciso, perfino senza un occhio, ma con una grossa macchia bianca, di forma irregolare che gli copriva il petto. Questa striscia faceva ricordare al narratore il vergognoso atto. Così inizia ad odiare anche quel gatto. Un giorno, mentre percorreva le scale della sua abitazione, il gatto gli passa fra le gambe facendolo quasi cadere. Pieno di rabbia, il protagonista prende un'ascia e comincia a tirar colpi dappertutto e, solo quando smette, scopre di aver ucciso la moglie. Il protagonista allora mura il corpo della donna morta in una parete della casa dove precedentemente c'era stato un camino. Passano i giorni, il gatto non si vede più in giro e la polizia non riesce a venirne a capo di questa misteriosa scomparsa. Un giorno la polizia ispeziona la casa e il delitto viene scoperto perché il gatto, murato vivo nella tomba della donna, inizia a miagolare.

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affar
view post Posted on 2/6/2011, 09:24     +1   -1




Superstizioni sui gatti


Il gatto (in particolare quello nero) è da sempre stato considerato un simbolo di sfortuna, e, nel MedioEvo, veniva addirittura visto come la reincarnazione delle streghe e degli spiriti maligni...forse quest'idea può derivare dal fatto che, nonostante sia stato addomesticato da migliaia di anni, il micio conserva pur sempre istinti selvatici, al contrario del cane; o anche dalla sua ben nota capacità di spiccare balzi innaturali e, secondo alcuni, di avere un senso meteorologico e dell'orientamento infallibile.

Qui di seguito vedrete alcune delle più comuni superstizioni sui gatti.

- Un po' di storia

(Gatti in Europa)

In Europa, dall'anno 1000 fino al 1700, milioni e milioni di gatti (in particolare, come già detto, quelli neri) vennero massacrati perchè ritenute creature demoniache.

I gatti, infatti, furono per secoli oggetto di culto da parte dei pagani e, per questo, la Chiesa cristiana pensò, per contrapporsi, di considerarli invece nemici della fede, l'incarnazione del diavolo.

In quel periodo nacquero numerose leggende e storie che oggi riterremmo assurde sui gatti, dove però erano sempre visti come mostri malefici e satanici. Persino San Domenico identificò il demonio in un micio nero.

Una leggenda molto strana narra che il diavolo costruì un ponte e chiese per sé la prima creatura che lo avesse attraversato, ma un santo, San Cadoco, riuscì ad ingannarlo, dandogli un gatto nero anziché l'essere umano che il demonio avrebbe desiderato possedere.

Il papa Gregorio IX, emanò una bolla con la quale autorizzava lo sterminio, a nome di Dio, di tutti i gatti neri e non. Così facendo, ogni "vero cristiano" poteva torturare e uccidere qualsiasi gatto gli capitasse fra le mani. Gli venivano inflitte le torture più terribili: scorticati, bastonati, bruciati vivi, addirittura crocifissi o buttati giù dai campanili delle chiese durante le festività sacre.

Un'altra assurda superstizione di quell'epoca sosteneva che, seppellendo o murando vivo un gatto sotto la porta di una casa, ci si assicurava la solidità delle sue mura (Numerosi gatti sono stati murati vivi anche sotto la Chiesa di Cristo e la Torre di Londra, in Inghilterra);

oppure un'altra diceva che uccidere un gatto dopo la mietitura era il sistema migliore per assicurarsi un buon raccolto. Oppure, per salvaguardare il proprio gregge o bestiame dalle malattie, si doveva bruciare vivo un gatto e far passare gli animali sul fumo prodotto. La cenere dei gatti bruciati vivi sulle piazze veniva conservata come portafortuna.

Nel XIV secolo, in una piccola cittadina francese, molte persone vennero colpite da una malattia del sistema nervoso nota come "Ballo di San Vito".

Le cause dell'epidemia vennero attribuite ai gatti, e così, tutti quelli che furono trovati in paese vennero arsi vivi nella piazza principale. Da quell'episodio nacque la macabra tradizione di ardere vivi i gatti, che durò fino alla seconda metà del XVIII secolo.
Questa tradizione consisteva nel chiudere in gabbiette di ferro, annualmente, tredici gatti e bruciarli vivi, per tutelare la popolazione dalle malattie. Nel XV secolo, il papa Innocenzo VIII dichiarò aperta la caccia alle streghe e, a quei tempi, ogni persona che veniva vista in compagnia di un gatto o nutrire un gatto era accusata di tale crimine. Moltissime persone persero la vita e vennero orrendamente bruciate e condannate per crimini che non avevano commesso. Tempi duri per gli amanti dei gatti.

Si pensava anche che, se sulla pelle dei gattini appena nati non veniva incisa una croce, quando sarebbero cresciuti si sarebbero trasformati in streghe, si pensava anche che le donne anziane, di notte, prendessero le sembianze di gatti neri per succhiare il sangue del bestiame.
I gatti, come già accennato prima con le streghe, venivano condannati nei modi più crudeli: sospesi dentro canestri di vimini sulle fiamme, buttati dalle torri.
Nella cittadina di Ypres, addirittura, una festa annuale consisteva nel gettare vivi gatti da una torre; questa tradizione sopravvive ancora oggi, soltanto che, per fortuna, i gatti sono finti. Con simili follie da parte dell'uomo, è incredibile che i gatti, in Europa, non si siano estinti, anche se probabilmente andarono molto vicino all'estinzione. Riuscirono a sopravvivere soltanto grazie alla loro prolificità e all'aiuto dei contadini, poiché le assurde tradizioni di cui abbiamo parlato prima erano diffuse principalmente nelle città.


In campagna i gatti godevano ancora della stima di un tempo, perchè continuavano a cacciare topi e altri parassiti proteggendo i raccolti.





(Gatti in Egitto)

Al contrario, ci furono civiltà adoratrici del gatto. Gli Egizi, per esempio, migliaia di anni fa, li veneravano come dei, perchè si credeva che proteggessero i campi di grano dai topi e dalle devastazioni. Li trattavano benissimo: riservavano loro i bocconi più prelibati. Una delle loro feste più importanti vedeva protagonista una divinità egiziana con la testa di gatto e il corpo umano: Bastet, dea della fertilità. A quei tempi, la capitale dell'Egitto era Bubastis, ed era dedicata proprio a questa dea. La sua statua veniva venerata in un tempio enorme, e in suo onore venivano organizzate grandi feste. Bastet veniva sempre rappresentata con una cesta di gattini ai suoi piedi.
Gli Egizi più ricchi, inoltre, quando moriva un gatto lo mummificavano, proprio come per le persone, e tenevano per lui un funerale vero e proprio.




Superstizioni varie

Alcuni comportamenti dei gatti venivano osservati dalle popolazioni, poiché si credeva che potessero segnalare le variazione meteorologiche.

d esempio, se il gatto faceva le capriole, ci sarebbe stato molto vento
Se si strofinava spesso le orecchie, avrebbe piovuto.

Se all'inizio di una nuova situazione si incontrava un gatto,era un segno di disgrazie, liti e cambiamenti di tempo.


Ai giorni nostri, invece, il gatto annuncia una visita e prevede il tempo, ma porta anche fortuna o disgrazia, a seconda delle varie tradizioni.

Per le visite esistono superstizioni ben precise: se il gatto si pulisce la parte anteriore del corpo verrà un uomo, se invece quella posteriore sarà una vecchietta, se si lecca la coda il visitatore sarà una persona sgradita e antipatica. Se invece si lecca tutto il corpo e si gratta dietro l'orecchio, passando poi una zampa sul naso, ci si aspetta una persona gradita o che non si vedeva da tanto tempo. I miagolii dei gatti, specie quelli che si possono sentire Venerdì notte, possono essere un preannuncio di una lite. Una volta, per far abituare alla casa un gatto ricevuto o comprato, gli si tagliavano alcuni peli e li si mettevano sotto una gamba di un tavolo, oppure si usava uno straccio come filtro per il caffè.
La medicina popolare utilizzava orina, pelle, cenere e sterco di gatto come rimedi per molte malattie, si credeva inoltre che alcune parti del suo corpo rendessero invulnerabili o addirittura invisibili.

E' tutt'ora viva la superstizione che, se un gatto nero ci attraversa la strada (sia in auto, sia a piedi) ci sarà sfortuna. L'incontro di un gatto nero, in certi casi, preannunciava anche fortuna.

Vederne uno come prima cosa di mattina o a Capodanno poteva essere un buon auspicio, ma si credeva anche che il grasso riscaldato di un gatto nero guarisse i dolori delle articolazioni.
In Inghilterra, chi possedeva un micio nero, era ritenuto un uomo molto fortunato. Se invece un gattino nero randagio attraversava la strada, ci si doveva aspettare grandi sventure. Di notte non si doveva mai picchiare un gatto con la mano destra, altrimenti il braccio si sarebbe paralizzato. Per guarire chi aveva la febbre, bisognava ingerire tre gocce di sangue tolte dall'orecchio di un gatto nero, o tormentarne uno finché non moriva.

Ancora al giorno d'oggi, sopravvive l'usanza di sacrificare un gatto prima di un matrimonio Polonia e Transilvania.



Il gatto nero porta sfortuna?

I gatti di razza neri più belli sono i Bombay...ma si vedono anche tantissimi meticci completamente neri, altrettanto splendidi. Ma...portano sfortuna? Molti superstiziosi credono ancora a simili sciocchezze...se qualcuno di loro ci stesse leggendo...ecco una storia che gli farà cambiare idea, simile a quella del gatto con gli stivali.

Dick Whittington, nel Trecento, viveva in Inghilterra, a Londra. Apparteneva ad una famiglia poverissima, e ogni giorno che passava tirare avanti diventava sempre più difficile. La sua unica proprietà, comprata per un penny (moneta inglese) era un gattino nero, dal pelo lucidissimo. Questo gatto, formidabile cacciatore di topi, fece la sua fortuna: si infilò nel palazzo Reale, infestato da topi, e riuscì a catturarli tutti. Il Re, per riconoscenza, donò immense ricchezze al proprietario del gatto, e da allora Dick dimenticò miseria e povertà.
Una bella storia, non trovate? Ed è anche vera!


io li amo perche' sono animali che chiedono poco e regalano tanto.. :wub:

 
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lasted4
view post Posted on 2/6/2011, 15:48     +1   -1




wowwwwwwwwwwwww
 
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affar
view post Posted on 6/6/2011, 23:45     +1   -1




Maru, la star del web, compie 3 anni
mer 1 giu 2011 -

Un omaggio per festeggiare il terzo compleanno del felino con l'ossessione per gli scatoloni. Il simpatico video.




c'e' la pubblicita' iniziale ..purtroppo...ma ne vale la pena.. :lol: :lol: e' uno spettacolo maruuuu
 
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13 replies since 23/5/2011, 15:15   504 views
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