gita a ...Colli Bolognesi... non con la vespa pero'....
Santuario di
Madonna dell'Acero
(m. 1200 slm)
Ad appena nove chilometri da Vidiciatico, trovasi Madonna dell'Acero, suggestiva località circondata da immense foreste di faggi e di abeti, posta ad una altitudine di 1200 m. slm.
Il nome della località deriva da una vecchia stampa con l'immagine della Beata Vergine vestita alla greca, affissa al tronco di un albero posto su uno spiazzo, nel XIV secolo.
La leggenda narra che due fanciulli sordomuti, mentre erano intenti a custodire il proprio gregge al pascolo, furono colti da un temporale e trovarono rifugio sotto un enorme acero.
Durante l'imperversare del maltempo appareve la Madonna che fece loro acquistare l'udito e la favella.
A casa riferirono che la Vergine desiderava essere venerata in quel luogo.
Il parroco di Rocca Corneta, informato dell'apparizione, penso trasportare l'immagine in parrocchia e di festeggiare l'avvenimento alla presenza del Vescovo.
Ma il giorno previsto per i festeggiamenti la sacra immagine era scomparsa.
La Madonna, raccontano quelli del luogo, se n'era tornata all'Acero, lasciando segni di sé su tutti i tronchi d'albero posti lungo la strada.
Si racconta pure che gli alberi segnati non si potessero tagliare; un uomo, che volle tentare di abbatterne uno, posto nel suo castagneto, rimase schiacciato sotto i rami dell'albero.
Intorno all'Acero sorse così una cappelletta che racchiudeva l'albero sfrondato da tutti i rami.
L'attuale suggestivo santuario, realizzato con stile semplicissimo, come un insieme di piccole case una accanto all'altra, risale al secolo XVI e XVII.
L'area intorno al Corno alle Scale è stata frequentata fin dal Neolitico (15.000 - 7.000 anni fa), come testimoniano gli utensili litici rinvenuti a Bagnadori e allo Spigolino.
La presenza dell'uomo è documentata anche in età romana (toponimi) e in età altomedioevale, come testimoniato dal Delubro, tempietto eretto nel VII sec. d.C. a Lizzano in Belvedere durante la dominazione dell'Esarcato bizantino.
All'interno del Parco sono compresi borghi di interesse architettonico e paesaggistico, quali Monteacuto delle Alpi, Pianaccio, Poggiolforato.
Suggestivi per la loro collocazione e per la loro storia, sono poi i luoghi della religiosità popolare: i Santuari di Madonna dell'Acero e di Madonna del Faggio
(quest'ultimo non compreso all'interno del perimetro del parco, ma raggiungibile da uno dei suoi percorsi storico-naturalistici).
Istituito nel 1988, il Parco Regionale è situato con i suoi 5.000 ha. circa di superficie, interamente nel Comune di Lizzano in Belvedere, a metà strada fra l'Emilia e la Toscana.
E' un parco di crinale, di notevole importanza naturalistica; questa è legata alla presenza di molteplici emergenze geologiche e mineralogiche, a quelle faunistiche e floristiche e agli elementi paesaggistici suggestivi, come ad esempio le spettacolari cascate del selvaggio Orrido di Tanamalia.
L'incanto della natura appenninica avvolge di colori e profumi ogni angolo del Parco: il lago Scaffaiolo, il lago di Pratignano, le Cascate del Dardagna sono solo alcuni dei molti gioielli che ornano i dintorni del Corno alle Scale.
cascate del dardagna
L'aspetto forse più interessante è che da un lato le caratteristiche geografiche ed orografiche hanno permesso un pieno sviluppo di ambienti appenninici, dall'altro le quote sufficientemente elevate del Corno alle Scale (m.1945), del Monte La Nuda (m.1828) e del Monte Gennaio (m.1812), hanno consentito il permanere di habitat di carattere alpino.
Il Parco deve il suo fascino anche al fatto di essere stato testimone di una civiltà montana vissuta per secoli in perfetta armonia con la natura.