La Mezzogiorno legge la Dickinson.
"Quelle poesie spietate e dolcissime"
In audiolibro l'opera della grande poetessa americana dell'Ottocento letta dall'attrice italiana. Spiega la traduttrice della versione italiana per Einaudi, Silvia Bre: "La lettura è libertà personale". Poesia inattuale? "Per fortuna non è alla ribalta, ma è amata da un esercito di persone appassionate"La Mezzogiorno legge la Dickinson. "Quelle poesie spietate e dolcissime"
Ascoltare le poesie di Emily Dickinson, strazianti e limpide, spirituali e terrene, dense di natura, amore, morte e mistero, regala emozioni dolci e fortissime anche a chi di poesia non sia appassionato. Del resto lei, tra i più grandi poeti di ogni tempo, ha uno suo sguardo moderno, seppure non estraneo al tradizionalismo puritano della sua epoca, che la rende "unica, per sensibilità, oltre che per musicalità e ritmo. E dunque è eccellente e riuscita la scelta di Emons Audiolibri di inaugurare la nuova collana dedicata alla Poesia, con centoquattro ( tra le 1775 poesie scritte da Emily Dickinson) scelte dagli anni della giovinezza alla maturità ed espressione perfetta delle sue tematiche preferite. Una sfida andata a segno anche grazie a Giovanna Mezzogiorno, attrice dalle tante voci, che le legge con modulata sapienza e che sa restituire ad ogni verso quel "tono austero" proprio della poesia dickinsoniana, lasciandone intatte la complessità e la magia.
Emily Dickinson, nata nel 1830 a Amherst nel Massachusetts, nel corso della sua esistenza trascorsa quasi completamente in voluta solitudine, aveva pubblicato soltanto sette poesie. E l'edizione delle sue opere apparve postuma, divisa in varie raccolte fino a quella, completa, del 1955.
Silvia Bre, già traduttrice di Emily Dickinson per la Collezione di poesia Einaudi, ha curato la versione italiana destinata all'audiolibro. A lei si deve il risultato di grande qualità, grazie anche alla conservazione di quel "velo sonoro che tiene insieme le parole in americano", riprodotto nella nostra lingua "con la stessa densa semplicità".
Silvia Bre, a proposito dei versi di Emily Dickinson, lei ha parlato di musicalità e tono austero. Come ha affrontato queste due caratteristiche ?
"Ogni volta che ci si accinge a tradurre una poesia, secondo me, il proposito più onesto, più lineare, e anche il più audace, è di trasferire in blocco nella propria lingua la poesia così com'è. Quindi il primo sforzo va dedicato alla sua comprensione profonda, per la quale, naturalmente, si rende necessaria la conoscenza dell'autore e della sua opera. Poi c'è il secondo passo: rassegnarsi all'imperfezione del risultato, all'inevitabile incommensurabilità delle lingue, alla perdita di qualche corrispondenza, alla scelta.
Nel tradurre Emily Dickinson, le sue poesie disossate e dolcissime, spietate e allo stesso tempo amorose, mi è sembrato che fosse importante lasciare tutto com'era, non ampliare nessun significato, rispettare la semplice sequenza dei termini così come erano scritti nell'originale. E ha funzionato, perché così facendo anche il velo sonoro che tiene insieme le parole in americano si è riprodotto in italiano con la stessa densa semplicità".
Lei ha tradotto magistralmente Emily Dickinson; ora che effetto le fa sentirle nell'audiolibro?
"La lettura di una poesia è un ambito di libertà personale. Nel leggerla ci appropriamo di qualcosa che riteniamo solo nostro, e grazie al quale ogni volta che la rileggiamo, o la ripetiamo a mente, proviamo una specie di gioia. Dunque io avrei letto le poesie in modo diverso, ma è stato davvero interessante ascoltarle con un'altra voce, un'altra ispirazione, riempite di un sentimento diverso dal mio. Giovanna Mezzogiorno è stata brava, poco attrice, e buona lettrice".
La poesia ai nostri giorni...
"Non faccio crociate per la poesia. Chi la considera necessaria sa dove trovarla, è lì dall'inizio della storia dell'uomo, accompagna il suo stupore e la sua angoscia di vivere da sempre. E' un modo del pensiero. O meglio, come dice Benjamin, è il pensiero che si arresta al cospetto di un'immagine improvvisa che a partire dal buio del presente disegna una sintesi di passato e futuro. E la disegna nel linguaggio, qualcosa che ci appartiene per nascita e non può esserci tolto. In verità Benjamin usa questa sua nota spiegazione nel parlare della storia e del pensiero filosofico. Ma è anche una folgorante raffigurazione della poesia stessa.
E comunque la poesia è vivissima. Non gode, per fortuna, della ribalta di niente, perché è più vicina al silenzio del pensiero e della riflessione, ma è comunque amata da un esercito di persone appassionate, che conoscono il piacere che può venire dalla lettura di versi scritti in un altro luogo e in un altro tempo, e che arrivano a noi carichi di un senso che sorprendentemente ci aiuta a sopportare la vita".
Giovanna Mezzogiorno
legge
Poesie
di Emily Dickinson
Traduzione di Silvia Bre
Euro 14,90
repubblica.it