Papa FRANCESCO

« Older   Newer »
  Share  
raffa:>
view post Posted on 16/3/2013, 19:49     +1   -1




Francesco racconta l'elezione alla stampa
«Come vorrei una Chiesa povera...
ecco perché ho scelto Francesco»

Prima udienza pubblica del Pontefice con i giornalisti: «Avete lavorato, eh! La Chiesa esiste per comunicare verità, bontà, bellezza. Tra voi molti atei, vi benedico». Sabato 23 l'incontro con Benedetto XVI
20130316_papa_francesco_6
CITTA' DEL VATICANO - «Un ringraziamento speciale rivolgo a voi per il qualificato servizio dei giorni scorsi»: così Papa ha aperto l'incontro di oggi - la sua prima udienza pubblica - con i giornalisti, che lo hanno accolto nell'Aula Paolo VI con un'ovazione. Poi ha esclamato con un sorriso: «In questi giorni avete lavorato, eh? Avete lavorato!» strappando ai presenti una risata collettiva. I giornalisti presenti erano circa seimila, molti accompagnati dai familiari. L'incontro, sottolineato da grandi applausi al Papa, ha avuto vari momenti di informalità. Al momento del "baciamano" con una rappresentanza di giornalisti, con alcuni di loro Bergoglio ha scambiato anche calorosi abbracci, battute, pacche sulle spalle.
ilmessaggero.it
«Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!» ha detto Papa Francesco parlando della scelta del suo nome, ispirato al santo di Assisi.

Ecco perché ha scelto il nome Francesco. «Molti mi hanno detto ti dovevi chiamare Adriano per essere un vero riformatore - ha detto Il Papa - oppure Clemente per vendicarsi di Clemente XIV che abolì la Compagnia di Gesù». Bergoglio ha però ribadito di essersi ispirato a Francesco d'Assisi per volere una «Chiesa povera tra i poveri».

«Appena eletto Hummes mi disse: non dimenticare i poveri». Papa Francesco ha rivelato alcuni momenti del momento dell'elezione durante il Conclave. «Avevo accanto a me l'arcivescovo emerito di San Paolo - ha raccontato - e anche prefetto emerito della Congregazione per il Clero, Claudio Hummes, un grande amico. Quando la cosa è divenuta un po' pericolosa lui mi confortava, e quando i voti sono saliti a due terzi, momento in cui viene l'applauso consueto perché è stato eletto il Papa, lui mi ha abbracciato, mi ha baciato, e mi ha detto: "non ti dimenticare dei poveri". Quella parola è entrata qui - ha aggiunto il Pontefice toccandosi il capo - i poveri, i poveri. Poi subito, in relazione ai poveri, ho pensato a Francesco d'Assisi».

«La Chiesa esiste per comunicare verità, bontà, bellezza». «La Chiesa esiste per comunicare questo: la verità, la bontà e la bellezza in persona. Siamo chiamati tutti non a comunicare noi stessi ma questa triade esistenziale».

«La Chiesa non ha una natura politica, ma spirituale». «La Chiesa - ha detto il Papa - pur essendo certamente anche un'istituzione umana, storica, con tutto quello che comporta, non ha una natura politica, ma essenzialmente spirituale: è il Popolo di Dio. Il Santo Popolo di Dio, che cammina verso l'incontro con Gesù Cristo. Soltanto ponendosi in questa prospettiva si può rendere pienamente ragione di quanto la Chiesa cattolica opera».

La benedizione ai giornalisti: «Vi voglio tanto bene». «Vi voglio tanto bene, vi ringrazio per tutto quello che avete fatto - ha detto il Papa concludendo il suo discorso ai giornalisti - E penso al vostro lavoro: vi auguro di lavorare con serenità e con frutti, e di conoscere sempre meglio il Vangelo di Gesù Cristo e la realtà della Chiesa. Vi affido all'intercessione della Beata Vergine Maria, Stella dell'evangelizzazione. E auguro il meglio a voi e alle vostre famiglie, a ciascuno delle vostre famiglie. E imparto di cuore a tutti voi la benedizione».

«Tra voi molti atei, vi benedico con rispetto e in silenzio». «Vi avevo detto che vi avrei dato di cuore la mia benedizione - ha detto il Papa in lingua spagnola - Molti di voi non appartengono alla Chiesa cattolica, altri non sono credenti. Di cuore imparto questa benedizione, nel silenzio, a ciascuno di voi, rispettando la coscienza di ciascuno, ma sapendo che ciascuno di voi è figlio di Dio. Che Dio vi benedica». Lo ha detto il Papa in spagnolo al termine dell'udienza ai giornalisti.

La carezza al cane labrador. Il Papa, ricevendo una rappresentanza di giornalisti, ha accarezzato il cane labrador che accompagnava un operatore dell'informazione non vedente, Alessandro Forlani del giornale radio. A differenza del feroce lupo di Assisi, che San Francesco riuscì ad ammansire, il labrador è stato esemplare per il comportamento, paziente e disciplinato lungo tutta la fila.

Sabato 23 l'incontro con Ratzinger. Sabato 23 marzo Papa Francesco andrà in elicottero a Castel Gandolfo per incontrare Benedetto XVI. Il pontefice e il Papa emerito saranno insieme a pranzo. La partenza dall'eliporto vaticano è prevista intorno alle 12, l'arrivo a Castel Gandolfo un quarto d'ora dopo.

Papa Francesco celebrerà domenica mattina alle 10 la messa nella chiesa parrocchiale vaticana di Sant'Anna. Come previsto, celebrerà poi l'Angelus alle 12 dalla consueta finestra del suo studio privato. Tra gli altri impegni segnalati dal Vaticano per Papa Francesco, lunedì l'incontro con il presidente della Repubblica dell'Argentina Cristina Fernandez de Kirchner alla Casa di Santa Marta.

La prima udienza pubblica. Papa Francesco ha voluto dedicare la prima udienza pubblica del suo pontificato proprio agli operatori dei media, che numerosissimi in questi giorni hanno seguito il conclave e la sua elezione. Non è una novità: già Benedetto XVI lo aveva fatto il 23 aprile 2005, quattro giorni dopo dell'elezione al soglio pontificio di Joseph Ratzinger. E prima di lui lo fecero, in un'altra epoca mediatica, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. Ma quello di oggi è certo un segnale di attenzione del Papa argentino al mondo della comunicazione.
«Non sarà una conferenza stampa - aveva precisato ieri padre Federico Lombardi parlando dell'incontro di oggi - non è un dialogo tra il Papa e i giornalisti: è un saluto, un ringraziamento di Jorge Mario Bergoglio». L'incontro di oggi si è svolto nell'aula Paolo VI, proprio dove in questi giorni prima, durante e dopo il conclave è stato allestito il "media center", una sterminata sala stampa realizzata a tempo di record nell'ampio foyer per gli oltre 5.600 operatori dei media accreditati per l'occasione. E dove padre Lombardi e i suoi due collaboratori multilingue, la cosiddetta «trinità», hanno incontrato i giornalisti, rispondendo a tutte le domande, anche a quelle più particolari o, addirittura, improbabili. Il tam tam dell'incontro si è sparso velocemente nelle redazioni romane, e non solo, anche perché padre Lombardi ha ripetuto che per accedere all'udienza non è necessario essere accreditati ma è sufficiente avere il tesserino professionale da giornalisti. A chi gli ha chiesto come mai proprio ai giornalisti è stata dedicata la prima udienza del pontificato, padre Lombardi ha ricordato «che è una tradizione, lo avevano fatto anche Benedetto XVI e Giovanni Paolo II» anche per salutare i tanti inviati arrivati da tutto il mondo e ringraziarli per il lavoro fatto.
 
Top
stefy76
view post Posted on 16/3/2013, 22:37     +1   -1




io metto sotto il discorso della Boldrini
«Vorrei innanzitutto indirizzare il mio saluto rispettoso al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano».

«Faccio i miei auguri soprattutto ai più giovani: a chi siede per la prima volta in quest'aula. Sono sicura che insieme riusciremo nell'impegno straordinario di rappresentare nel migliore dei modi le istituzioni repubblicane».

«Arrivo a questo incarico dopo aver trascorso tanti anni a difendere e rappresentare i duiritti degli ultimi in Italia e nel mondo. E' un'esperienza che mi accompagnerà sempre e che metto al servizio di questa Camera».

«Il mio pensiero va a chi ha perduto certezze e speranze. Abbiamo l'obbligo di fare unabattaglia vera contro la povertà, e non contro i poveri: dobbiamo garantirli uno a uno. Quest'Aula dovrà ascoltare la sofferenza sociale. Dovremo farci carico dell'umiliazione delle donne uccise da violenza travestita da amore. Dovremo stare accanto ai detenuti che vicono in condizioni disumane e degradanti. Dovremo dare strumenti a chi ha perso il lavoro o non lo ha mai trovato, a chi rischia di perdere la Cig, ai cosiddetti esodati, che nessuno di noi ha dimenticato. Ai tanti imprenditori che costituiscono una risorsa essenziale per l'economia italiana e che oggi sono schiacciati dal peso della crisi, alle vittime del terremoto e a chi subisce gli effetti della scarsa cura del nostro territorio».

«In Parlamento sono stati scritti dei diritti costruiti fuori da qui e che hanno liberato l'Italia e gli italiani dal fascismo. Ricordiamo il sacrificio di chi è morto per le istituzioni e dei morti per la mafia, che oggi vengono ricordati a Firenze».

«Molto dobbiamo anche al sacrifio di Aldo Moro e della sua scorta. Scrolliamoci di dosso ogni indugio, nel dare piena dignità alla nostra istituzione che sta per riprendere la centralità del suo ruolo».

«Facciamo di questa Camera la casa della buona politica. Il nostro lavoro sarà trasparente, anche in una scelta di sobrietà che dobbiamo agli italiani».

«Sarò, la presidente di tutti, a partirte da chi non mi ha votato, ruolo di garanzia per ciascuno di voi e per tutto il Paese».

«L'Italia è Paese fondatore dell'Unione europea, dobbiamo lavorare nel solco del cammino tracciato da Altiero Spinelli. Lavoriamo perché l'Europa torni ad essere un grande sogno, un luogo della libertà, della fraternità e della pace. Anche i protagonisti della vita religiosa ci spingono a fare di più, per questo abbiamo accolto con gioia i gesti e le parole del nuovo pontefice, venuto emblematicamente "dalla fine del mondo"».

«Un saluto anche alle istituzioni internazionali e - permettetemi - anche un pensiero per i molti, troppi volti senza nome che il nostro Mediterraneo custodisce».

«La politica deve tornare ad essere una speranza, una passione».
 
Top
view post Posted on 16/3/2013, 23:29     +1   -1

58Max

Group:
S.p.p.d.
Posts:
2,894
Reputation:
0

Status:


che meraviglia l'intelligenza unita all'umilta'...il massimo del massimo
 
Top
raffa:>
view post Posted on 17/3/2013, 11:58     +1   -1




mi piace il richiamo ad occuparsi dei poveri , dei deboli , alla trasparenza ed alla sobrieta'..
e tutta la sua vita e' stata spesa in maniera concreta e con i fatti, ad aiutare le persone direttamente sui territori, e vicina alle persone..

la sua vita:
Raccoglievo il riso e capivo i campesinos» A 20 anni il primo viaggio in Venezuela: «Mio padre non mi parlò per 8 anni, non capiva la mia curiosità»

Bisogna tornare al 1981. Laura Boldrini ha vent'anni, ha passato l' infanzia e l'adolescenza nelle Marche, prima in campagna poi a Jesi: «Abituata a vivere in zone rurali, mi sembrava di essere in una metropoli». La metropoli verrà presto, Laura lascerà i genitori e i quattro fratelli minori per trasferirsi a Roma e studiare giurisprudenza. Lì comincia a maturare la svolta. Anzi, probabilmente l'ha già maturata senza saperlo: «In campagna si correva all' aria aperta, si giocava senza paura delle auto, si viveva al ritmo delle stagioni e della natura. Frequentavamo la scuola rurale del posto. Finito il classico a Jesi, arrivai scalpitante a Roma, dove divisi il mio anno in due: per sei mesi avrei studiato a ritmi serratissimi e negli altri sei mesi avrei potuto viaggiare».

Volare via: un impulso giovanile, forse una fuga per chi fino ad allora aveva sofferto di claustrofobia da provincia: «Ci portavamo dietro l' eco del mito americano del viaggio on the road». Se Laura Boldrini ha lavorato alla Fao e se poi è passata alle Nazioni Unite come portavoce del Programma Alimentare Mondiale e da dieci anni come portavoce dell' Alto Commissariato per i Rifugiati, è perché nell' 81 ha preso uno zaino ed è salita su un aereo. Per dove? «America Centrale. Con un'amica, ho deciso di andare in Venezuela a lavorare in una "finca de arroz", un' azienda di riso a Calabozo, un paesino del Sud. Mio padre era contrarissimo, mentre mia madre si mostrò subito più malleabile». I genitori si oppongono finché hanno qualche speranza di essere ascoltati, ma poi in genere finiscono per adeguarsi alle scelte dei figli: «Mio padre non mi ha parlato per otto anni, mi voleva avvocato. È un padre difficile, un uomo molto speciale: riservato, studioso, solitario, tradizionalista, molto religioso, ama la campagna e la musica classica, spesso si esprime in latino e in greco. I suoi princìpi non si coniugavano con la mia curiosità». Ci ride su, Laura Boldrini.

Forse suo padre non capisce ancora oggi perché quella figlia di vent' anni decise di andare a lavorare con i «campesinos» venezuelani: «Mi misero in ufficio, ma io volevo conoscere la vita nei campi: rimasi lì tre mesi, abbastanza per capire come vivono i contadini in quella parte del mondo, li vedevo lavorare duramente per otto ore, poi la sera andavano nei bar a spendere i soldi che avevano guadagnato di giorno». Laura Boldrini ricorda i «chinchorros», le amache in cui passava le notti per evitare le minacce dei serpenti velenosi della savana: «Visitavamo le risaie, una volta invece degli stivali indossai dei sandali, perché faceva caldo: a un certo punto il direttore dell' azienda mi urlò di star ferma, di stare calma, di spostare solo la gamba destra... Vicino al mio piede c' era un "trepassi", un serpentino corallo pericolosissimo, il cui veleno entra subito in circolo». Quel primo viaggio prosegue avventurosamente verso Panama, Costa Rica, Nicaragua, Honduras, Guatemala, poi Messico e Stati Uniti, fino a New York. «Viaggiammo ancora per tre mesi nell' America centrale in pullman, ma a un certo punto mi rubarono la borsa con i soldi e il passaporto: fu un battesimo duro. Non volevo ricorrere alla mia famiglia per attestare la mia indipendenza e in qualche modo me la cavai...».

Ben presto verranno il Sud Est asiatico, l' Africa, l' India, il Tibet. Poi, con gli incarichi internazionali alle Nazioni Unite, le missioni nei luoghi di crisi: Bosnia, Albania, Kosovo, Pakistan, Afghanistan, Sudan, Caucaso, Angola, Zambia, Iran, Iraq, Giordania, Tanzania, Burundi, Ruanda, Sri Lanka, Siria e Yemen. Ma i primi viaggi, quelli per piacere, non si scordano mai: «Viaggiare è la scuola di vita più importante. Guardando il mondo da diversi punti di vista, capisci che tutto è relativo: le culture, le religioni, i costumi, le lingue. Oggi c' è un localismo identitario esasperato che certo non aiuta la conoscenza reciproca. Quel che consiglio ai giovani è di liberarsi dei pregiudizi, perché globalità è curiosità e conoscenza. Oggi, poi, tutto è molto più semplice, il mondo ce l' abbiamo in casa». A proposito di giovani. C' è un' altra svolta nella vita di Laura Boldrini.

Bisogna saltare al 1993, quando nasce Anastasia: «Mia figlia mi ha aperto un' altra dimensione anche nel lavoro. Con la maternità ho scoperto la parte interiore ed emotiva che stava dentro di me, un lato rimasto in ombra. Da allora ho capito che non bisogna mai abituarsi al dolore dell' umanità: ho cominciato a vedere nella sofferenza degli altri gli occhi di mia figlia». La separazione dopo dieci anni di matrimonio, un lavoro sempre più impegnativo, e ancora viaggi. Disagi per la madre e disagi, probabilmente, anche per la figlia: «Non ho mai vissuto Anastasia come una rinuncia, ho solo cercato di organizzarmi al meglio: mi auguro di essere riuscita a darle una serenità e se ci sono delle mie mancanze è per ragioni che credo e spero lei condivida. Da piccola, quando io partivo, Anastasia mi preparava una piccola valigia. Diceva: la devi dare a un bambino che non ha niente, però devi fare la fotografia perché voglio essere sicura...». Mamma Laura allora lavorava al Programma alimentare delle Nazioni Unite. Anastasia pensava che il suo lavoro consistesse nel cucinare per gli altri e diceva: «Ma poveretti, la mamma sa fare solo la pasta in bianco...». Se Anastasia volesse partire fra qualche anno, come fece Laura a suo tempo? Sorriso: «Mia figlia l' ho già portata in Madagascar, in Tanzania, negli Stati Uniti più volte, è stata in Spagna, in Francia, in Inghilterra. Alla sua età io avevo fatto qualche gita al Monte San Vicino... Però avevo già avuto i miei conflitti, a scuola, in famiglia... I conflitti fortificano.

Oggi il mondo non è più pericoloso di allora, ma i ragazzi sono più fragili e meno pronti ad affrontarlo. Se Anastasia mi dicesse: parto da sola, morirei di paura». Scheda Nome: Laura Boldrini Età: 48 Luogo di nascita: Macerata Luogo di residenza: Roma Figli: una, Anastasia Lingue straniere: inglese, spagnolo, francese L' ultima mostra a cui ha assistito: sui Persiani al British Museum di Londra L' ultimo viaggio: Istanbul per piacere Il libro che consiglierebbe: «Chicago» di Al-Aswani L' ultima canzone scaricata nell' iPod: «Amara terra mia» cantata dai Radio Derwish in italiano e in arabo Il piatto che cucina meglio: pasta in bianco, lo dice mia figlia Il progetto a cui sta lavorando: la campagna contro il razzismo e la paura dell' altro; l' Osservatorio sui media Il sogno che realizzerà: è in via di definizione.

Paolo Di Stefano 16 marzo 2013 | 13:42
 
Top
raffa:>
view post Posted on 19/3/2013, 18:56     +1   -1




[IMG]http://[/IMG]
Papa a messa insediamento: non abbiate paura di bontà e tenerezza
Papa cita esempio di San Francesco: custodire il Creato -
Bagno di folla per il Papa in San Pietro, bacia bambini e malati
Papa Francesco su un'auto aperta accarezza una bimba tra la folla a San Pietro prima di iniziare la messa di intronizzazione del suo pontificato.


CITTA' DEL VATICANO (Reuters) - Papa Francesco ha lanciato oggi alla messa del suo insediamento a piazza San Pietro un forte appello alla protezione dell'ambiente e alla difesa dei poveri, esortando a non temere la bontà e la tenerezza.

Al centro dell'omelia del nuovo papa c'è la "vocazione del custodire" che "non riguarda solamente noi cristiani, ha una dimensione che precede e che è semplicemente umana, riguarda tutti".

"E' l'avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l'ambiente in cui viviamo. E' il custodire la gente, l'aver cura di tutti, di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili", ha detto il papa argentino, che ha preso il nome di Francesco in onore del santo di Assisi, simbolo di povertà, carità e amore per la natura.

"Custodire vuol dire allora vigilare sui nostri sentimenti, sul nostro cuore perché è da lì che escono le intenzioni buone e cattive: non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della tenerezza!", ha aggiunto il pontefice.

Fra le numerose autorità presenti, dal punto di vista del dialogo ecumenico molto rilevante la presenza del Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli. E' stata la prima volta nella storia che il patriarca della Chiesa ortodossa ha partecipato alla messa di insediamento di un pontefice dopo lo scisma d'Oriente del 1054. A sottolineare l'avvenimento una scelta altrettanto rilevante da parte di papa Francesco: il vangelo nel corso della messa di questa mattina è stato letto in greco, fatto unico data l'occasione. A favorire questi gesti di unità il fatto che Francesco, fin dal giorno della sua elezione mercoledì scorso, si è sempre presentato come vescovo di Roma, non come papa.

Prima della messa Francesco ha compiuto un lungo giro per piazza San Pietro a bordo di una jeep aperta per salutare la grande folla accorsa a partecipare all'inaugurazione del suo pontificato, che ha già alimentato le speranze di un rinnovamento della chiesa cattolica macchiata dagli scandali.

In un ulteriore segnale dell'informalità che sta caratterizzando il suo papato, Francesco ha abbandonato la papamobile blindata usata dal suo predecessore Benedetto per fare il lungo tour nella piazza assolata.

La folla è accorsa nella piazza e nelle vie circostanti da prima dell'alba.

Francesco, eletto nel conclave mercoledì scorso, si è fermato più volte per salutare la gente e ha baciato un bambino. Ad un certo punto è sceso dalla jeep per salutare un disabile.

(Philip Pullella)

Sul sito www.reuters.it l
 
Top
lasted4
view post Posted on 20/3/2013, 09:13     +1   -1




mi piace :) si espone molto, speriamo che tutti sappiano apprezzare ...
 
Top
stefy76
view post Posted on 29/3/2013, 22:41     +1   -1




venerdi santo
175638299-378aaadf-4f34-4310-b06b-40ec4e5f43b1
175638327-846b558a-5943-47bd-a68b-172fc7999dff
 
Top
hassia
view post Posted on 29/3/2013, 23:35     +1   -1




è meraviglioso!
 
Top
antonella1905
view post Posted on 30/3/2013, 19:23     +1   -1




La Sua umiltà e semplicità sta colpendo tutti ...
I politici dovrebbero prendere esempio da Lui!!
 
Top
Rosa61
view post Posted on 4/4/2013, 06:53     +1   -1




è un papa buono generoso umile c'è una frase che ha colpito tutti ed è questa: Posso predicare davanti una piazza vuota, risparmiate il denaro per il viaggio e datelo ai poveri!!!!


P.S. hai detto bene Antonella i politici dovrebbero prendere esempio da lui ma loro purtroppo fanno l'esatto contrario....
 
Top
raffa:>
view post Posted on 29/4/2013, 06:27     +1   -1




Il Papa ai giovani: "Andate controcorrente"
Così il Pontefice durante l'omelia per i cresimandi e i cresimati: "Con Dio possiamo fare grandi cose. "Giocate la vita per grandi ideali"

C_2_articolo_1092686_imagepp
foto Ansa
11:16 - Dio "ci dà il coraggio di andare controcorrente, sentite bene giovani. Non ci sono difficoltà tribolazioni, incomprensioni che ci devono far paura". Lo ha detto Papa Bergoglio nel corso dell'omelia rivolto ai ragazzi che stanno per ricevere la Cresima. "Con lui - ha sottolineato il Pontefice - possiamo fare cose grandi".
"Giocate la vita per grandi ideali". Così Papa Bergoglio si è rivolto ai giovani alla fine dell'omelia parlando a braccio. "Scommettete su grandi ideali, su cose grandi, non siamo stati scelti dal Signore per "cosine" piccole ma per cose grandi", ha aggiunto.

Papa Francesco come Wojtyla, "spalancate la porta a Dio" - "Cari amici, spalanchiamo la porta della nostra vita alla novità di Dio che ci dona lo Spirito Santo, perché ci trasformi, ci renda forti nelle tribolazioni, rafforzi la nostra unione con il Signore, il nostro rimanere saldi in Lui: questa sarà una vera gioia", ha quindi detto Papa Francesco, concludendo l'omelia. Dicendo di "spalancare la porta" a Dio, il Pontefice ha usato la stessa espressione di Papa Wojtyla all'inizio del suo pontificato nel 1978.
 
Top
raffa:>
view post Posted on 29/5/2013, 15:35     +1   -1




114809102-8b8614b4-392e-4853-9663-18d24486cea0
114805492-eedd5d33-0f56-48d5-a01a-b565bf940d02
114808261-545be3c9-c837-425c-b699-cd3045cb8278
114806163-7a0d0409-486b-4d40-9e0e-0d416f97c1a1
114810182-5752ce96-448e-4a0c-a19b-ee4305951edd
114808220-e1f0535e-5b38-4adc-84b7-c47014f3da93
L'abito bianco tra migliaia di ombrelli colorati: Papa Francesco ha sfidato la pioggia che anche oggi cade su Roma e, senza nessun tipo di riparo, ha percorso sulla papamobile scoperta il perimetro di Piazza San Pietro per salutare i tanti fedeli radunati per l'Udienza generale. Sorridente e cortese, Bergoglio ha ricevuto cappelli e pupazzi, che ha sistemato sui sedili della jeep. Poi, prima di iniziare a parlare, ha messo via i suoi occhiali e ha controllato che il microfono funzionasse. "Complimenti per il vostro coraggio, sotto la pioggia, bravi, eh" , ha detto ai 90mila che lo ascoltavano (ap)

meravigliosoooooooooooooo
 
Top
Rosa61
view post Posted on 30/5/2013, 08:52     +1   -1




stupendoooooooooooooo io lo adorooooooooooo grande Papa Francesco
 
Top
view post Posted on 30/5/2013, 21:21     +1   -1

58Max

Group:
S.p.p.d.
Posts:
2,894
Reputation:
0

Status:


e quel sorriso ...
 
Top
raffa:>
view post Posted on 23/7/2013, 23:04     +1   -1




84ae856bf2e50c75cd9a4cdeb9152306-U170669028829kXE--499x285@IlSecoloXIXWEB
Papa Francesco sulla scaletta con la sua borsa Papa Francesco verso Rio, la partenza da Fiumicino
646b3a9b17374caf88a4cb07724ddf8d-U1706690288296hE--673x320@IlSecoloXIXWEB
Bergoglio in Brasile tra i giovani e la povertà

Il Papa a Rio

Il tweet del papa: «Sto arrivando Brasile»

Genova - È incominciato con qualche apprensione, il primo viaggio internazionale di Papa Francesco che lo ha portato, primo pontefice latinoamericano della storia della Chiesa, nella più popolosa nazione del Sudamerica, il Brasile.

Il corteo con la piccola Fiat con a bordo il Papa, seguita dalle altre vetture della sicurezza che si muovevano per attraversare Rio de Janeiro dall’aeroporto verso il centro della città, è stato più volte bloccato da gruppi di pellegrini: a tratti l’auto di Francesco è rimasta ferma nel traffico di Rio, circondata da persone, autobus e tantissimi altri veicoli. La vettura ha dovuto rallentare diverse volte, sino a fermarsi del tutto in più occasioni, nei punti dove la strada era più stretta, con molte persone che infilavano le mani nel finestrino lasciato aperto dal Papa e gli uomini della sicurezza in visibile difficoltà.

Più tardi, Bergoglio è salito su una fuoristrada scoperta di colore bianco per salutare i pellegrini nel centro della città.

Il Papa è arrivato a Rio alle 20.45 italiane, dopo essere partito da Fiumicino con un Airbus 330 dell’Alitalia alle 8.54.

La mattina del viaggio
Arrivato a Fiumicino, Bergoglio ha trovato ad attenderlo e ad accoglierlo il premier Enrico Letta: Francesco si è fermato a lungo ai piedi dell’elicottero dove ha ricevuto l’omaggio di tutti i presenti, a cominciare dal presidente del Consiglio. Poi, con alla destra il capo del Governo, ha percorso le poche decine di metri che lo separavano dall’airbus A330.

Con sé una sola vecchia borsa di pelle nera, il suo bagaglio a mano. Inutili i richiami di fotografi e cineamatori di un saluto prima che si chiudesse il portello: il pontefice è entrato velocemente ed è scomparso alla vista.

Tweet: «Sto arrivando in Brasile,mio cuore pieno di gioia»

«Sto arrivando in Brasile fra qualche ora e il mio cuore è già pieno di gioia perché presto sarò con voi a celebrare la 28/a Gmg». Lo afferma papa Francesco in un messaggio lanciato su Twitter.

Napolitano: «Grande attesa per messaggio speranza»
«Santità, desidero farle pervenire il mio più sincero ringraziamento per il saluto che ha voluto indirizzare a me e all’Italia nel momento in cui si accinge a partire per il viaggio apostolico in Brasile per le celebrazioni della Giornata Mondiale della Gioventù. In un periodo di fragilità culturale e materiale per tanti giovani, grande è l’attesa per un messaggio di coraggio e di speranza». È quanto scrive il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato al Pontefice.

«La Giornata Mondiale della Gioventù costituisce, per ragazzi e ragazze provenienti da ogni parte del mondo, l’occasione di confrontarsi per progredire attraverso il dialogo fra culture e tradizioni diverse. Il rinnovato slancio con cui la sua guida pastorale potrà ispirare la mente e il cuore dei tanti partecipanti costituirà, ne sono certo, un deciso richiamo ad affrontare in spirito di unità, apertura ed entusiasmo le importanti sfide della società contemporanea. Mi è gradita l’occasione per rinnovarle i sensi della mia profonda stima e considerazione».

Il messaggio del papa al capo dello Stato e all’Italia
Papa Francesco, al momento della partenza per il Brasile, in un messaggio al presidente Giorgio Napolitano formula a tutti gli italiani «i più fervidi auspici di serenità e di fiducia nel futuro». «Nel momento in cui mi accingo a partire per il Brasile, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, per rincontrare i giovani provenienti da tutto il mondo e incoraggiarli ad essere testimoni di speranza e artefici di pace - si legge nel telegramma -, mi è gradito rivolgere a Lei signor presidente e a tutti gli italiani il mio cordiale saluto, che accompagno con i più fervidi auspici di serenità e di fiducia nel futuro».

Il programma del viaggio, che si svolge da oggi al 28 luglio, con rientro a Roma il 29.

Oggi alle 8.45 il Papa è partito da Fiumicino, per Rio de Janeiro, dove alle 16 ora locale è prevista l’accoglienza all’aeroporto internazionale Galeao/Antonio Carlos Jobim. La cerimonia di benvenuto si svolgerà non in aeroporto, bensì, alle 17, nel giardino del Palazzo Guanabara di Rio de Janeiro, dove è previsto un discorso del Papa. Alle 17.40, visita di cortesia al presidente della Repubblica nel Palazzo Guanabara a Rio de Janeiro. Dopo l’incontro con il presidente, il Papa, dalla sera del lunedì e per tutto il giorno successivo, soggiornerà in forma privata nella residenza di Sumarè a Rio de Janeiro. Le attività collegate alla Gmg cominciano per il Papa.

Mercoledì 24 luglio, quando alle 8.15 parte in elicottero dall’Eliporto di Sumarè diretto al Santuario di Nostra Signora della Concezione di Aparecida, dove l’arrivo è previsto alle 9,30 e dove alle 10 venererà l’immagine della Vergine nella Sala dei 12 Apostoli del santuario. Alle 10.30 il Papa celebra la messa nel santuario e dunque tiene l’omelia. Alle 13, pranzo con il seguito papale, i vescovi della provincia e i seminaristi nel seminario Bon Jesus di Aparecida. Alle 16.10 partenza in elicottero per Rio de Janeiro, dove l’arrivo è previsto alle 17,25, nell’aeroporto Santos Dumont. Alle 18.30 il Papa visita l’Ospedale Sao Francisco de Assis na Providencia, dove tiene un discorso.

Giovedì 25 luglio alle 7.30 papa Francesco celebra la messa in privato nella residenza di Sumarè. Alle 9.45 consegna delle chiavi della città al Pontefice, e benedizione delle bandiere olimpiche nel Palazzo della Città a Rio de Janeiro. Alle 11.00 il ppapa visita una favela, la Comunità di Varginha (Manguinhos) a Rio, e pronuncia un discorso. Alle 18.00 festa di accoglienza dei giovani sul lungomare di Copacabana a Rio, saluto e discorso del Papa.

Venerdì 26 luglio alle 7.30 messa in privato nella residenza di Sumarè. Alle 10 confessione di alcuni giovani della XXVIII GMG nel Parco della Quinta da Boa Vista a Rio de Janeiro. Alle 11, 30 breve incontro con alcuni giovani detenuti nel palazzo arcivescovile St. Joaquim. Alle 12 preghiera dell’Angelus dal balcone centrale del palazzo arcivescovile St. Joaquim a Rio de Janeiro. Alle 12.15 saluto al comitato organizzatore della Gmg e ai benefattori nel palazzo arcivescovile. Alle 13 pranzo con i giovani nel salone rotondo del palazzo arcivescovile. Alle 18 Via crucis con i giovani sul Lungomare di Copacabana a Rio de Janeiro. Il Papa pronuncia un discorso.

Sabato 27 luglio, alle 9 messa con i vescovi della Gmg e con i sacerdoti, i religiosi e i seminaristi nella cattedrale di San Sebastiano a Rio. Omelia del Papa. Alle 11.30 incontro con la classe dirigente del Brasile nel Teatro municipale a Rio de Janeiro. Discorso del Papa. Alle 13.30 pranzo con i cardinali del Brasile, la presidenza della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile, i vescovi della regione e il seguito papale nel grande refettorio del Centro Studi di Sumarè a Rio. Alle 19.30 veglia di preghiera con i giovani nel Campus Fidei a Guaratiba. Il Papa pronuncia un discorso.

Domenica 28 luglio alle 10 il Papa celebra la messa per Gmg nel Campus Fidei a Guaratiba, durante la quale pronuncia l’omelia. Dopo la messa recita l’Angelus. Alle 14 pranzo con il seguito papale nel refettorio del Centro studi di Sumarè a Rio. Alle 16 nello stesso Centro, incontro con il Comitato di Coordinamento del CELAM. Discorso del Papa. Alle 16.40 congedo dalla residenza di Sumarè a Rio. Alle 17.30 incontro con i volontari della Gmg nel Padiglione 5 di Rio Centro a Rio de Janeiro. Discorso del Pontefice. Alle 18.30 cerimonia di congedo all’aeroporto Internazionale Galeao/Antonio Carlos Jobim di Rio de Janeiro. Discorso del Papa. Alle 19 partenza in aereo per Roma, dove l’arrivo è previsto per lunedì 29 luglio alle 11 all’aeroporto di Ciampino.

il secono xix
sono un po' in ansi per lui spero vada tutto bene..
 
Top
20 replies since 16/3/2013, 19:49   166 views
  Share