PREITI, INTERVISTATO IL FIGLIO DI 11 ANNI. SDEGNO SUL WEB: "GIORNALISTI SCIACALLI"

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raffa:>
view post Posted on 30/4/2013, 05:51     +1   -1




PREITI, INTERVISTATO IL FIGLIO DI 11 ANNI.
SDEGNO SUL WEB: "GIORNALISTI SCIACALLI"
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ROMA - «Ha sbagliato, ma gli vogliamo tutti bene». A dirlo è il figlio undicenne di Luigi Preiti, in un breve colloquio con i giornalisti fuori dalla sua abitazione di Predosa, in provincia di Alessandria. «Papà non chiamava più da un pò di tempo», aggiunge il bimbo, ricordando l'ultima volta in cui lo aveva visto, lo scorso anno per la sua Prima Comunione, e le vacanze che trascorrevano insieme in Calabria.
«Andavamo al mare e stavamo a casa con gli amici», dice il bimbo, che frequenta la prima media a Predosa, dove vive con la madre e con il nuovo compagno di lei. «Mi dispiace per i carabinieri», ha detto il ragazzino. «Mi dispiace per loro - ha ribadito - mio papà ha sbagliato, ma gli vogliamo tutti bene. Tra noi c'era un buon rapporto».

RABBIA SUL WEB: "SCIACALLI, HA SOLO 11 ANNI" L'intervista di SkyTg24 al figlio di Luigi Preite, un ragazzino di appena 11 anni, sebbene il volto del ragazzino fosse coperto, ha provocato subito lo sdegno sul web, con decine di utenti in rivolta per quello che da più parti viene definito come un atto di sciacallaggio. Anche il presidente dell'Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino, ha condannato fermamente l'accaduto, affermando come "per registrare una dichiarazione, si piantona la casa di un ragazzo di 11 anni, lo si intervista, forse si convinti di aver fatto uno scoop. E ne viene fuori un modo di fare informazione che sento estraneo al mio cuore, ancor prima che alle regole elementari della professione". "E' inaccettabile il comportamento di certa stampa in preda ad una irresistibile ricerca di spettacolarizzazione", dichiara invece Vincenzo Spadafora, dell'authority per l'Infanzia e l'Adolescenza. "I mezzi di informazione hanno una grande responsabilità nei confronti dei bambini e degli adolescenti coinvolti in fatti di cronaca e devono pertanto garantire loro una particolare tutela non solo in termini di privacy ma anche e soprattutto di rispetto della loro sensibilità in momenti come questi. Una tutela da anteporre sempre e comunque al dovere di informazione, tanto più se - come in questo caso - la notizia non esiste. Non sono certamente queste le forme di ascolto che ci interessano" ha concluso il Garante.

NIENTE PERIZIA PSICHIATRICA La Procura di Roma non chiederà la perizia psichiatrica per Luigi Preiti, l'uomo che ieri ha sparato davanti Palazzo Chigi. Il procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani e il sostituto Antonella Nespola sono convinti che Preiti abbia agito nel pieno delle sue capacità ma che la sua azione rientri nel comportamento di «un esibizionista». I magistrati depositeranno oggi la richiesta di convalida del fermo per Preiti in cui si contestano i reati di tentato omicidio, porto e detenzione illegale e uso d'arma e munizioni ma non è escluso che possano essere contestate anche alcune aggravanti tra cui quella di aver commesso il fatto contro un pubblico ufficiale o una persona incaricata di pubblico servizio. L'interrogatorio di garanzia potrebbe essere svolto già nella giornata di domani.

LA SORELLA: POLITICA HA LE SUE COLPE «Luigi è sicuramente una persona disperata, ma questo non può giustificare assolutamente quello che ha fatto. Sono convinta, però, che anche la politica ha le sue colpe e dovrebbe riflettere su quanto è accaduto». Lo ha detto Girolama Preiti, sorella di Luigi, il muratore di Rosarno che ha ferito ieri due carabinieri davanti Palazzo Chigi.

LA EX MOGLIE: MAI STATO VIOLENTO Luigi Preiti, l'uomo della sparatoria a Palazzo Chigi, «non è mai stato violento con nessuno». Lo ribadisce l'ex moglie dell'attentatore, Ivana Dan, uscendo questa mattina dalla sua abitazione di Predosa, in provincia di Alessandria. «Chiedo scusa a tutti, soprattutto ai due carabinieri feriti e alle loro famiglie», ha detto la donna, scusandosi con le vittime di quello che anche per lei è stato un gesto di follia. «Non so perchè lo ha fatto - aggiunge la donna - tra noi i rapporti erano civili, telefonava spesso a nostro figlio, ma nulla di più, per cui non so se avesse problemi. Sono certa, però, che anche lui ha capito di avere sbagliato».
 
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