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| | VENEZIA - La Lega ci ricasca. La foto della Ministra Cecile Kyenge con la scritta sopra "Dino dammi un Crodino" a richiamare il gorilla di una pubblicità televisiva. È il post pubblicato qualche giorno fa su facebook dal leghista Andrea Draghi, assessore alla sicurezza del Comune di Montagnana e Consigliere Provinciale. CANTU' - Nuova polemica leghista con il ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge,ospite di una seduta del Consiglio comunale di Cantù su invito del sindaco Claudio Bizzozero. Prima che il ministro fosse accolto nell'aula, i due consiglieri della Lega Nord Alessandro Brianza e Edgardo Arosio, con l'ex leghista Giorgio Masocco, sono usciti per protesta. Ai giornalisti i consiglieri hanno spiegato di non aver ottenuto il diritto di replica a quello che avrebbe detto Kyenge. VERONA - Ancora un caso di razzismo verso il ministro Kyenge. Un 61enne veronese è stato denunciato dalla Digos della Questura scaligera perchè sul suo profilo di Facebook ha insultato e minacciato di far uso delle armi contro il ministro Cecile Kyenge che parteciperà il 4 agosto all'inaugurazione di «African Summer School». La casa è stata perquisita e non sono state trovate armi. In vista dell'arrivo del ministro, la polizia sta svolgendo servizi di prevenzione, nel corso dei quali è stata fatta una perquisizione nell'abitazione di D.S., 61 anni. Sul proprio profilo di Facebook, l'uomo, secondo quanto riscontrato dalla Digos, il 26 luglio aveva «postato» un messaggio in cui dichiarava di essere pronti ad accogliere la «ministra negra» con delle armi. Stamani, inoltre, sempre sullo stesso account del social network, «condividendo» una foto raffigurante la ministra seguita dalla frase «Kyenge? No grazie!», era stato inserito un ulteriore messaggio offensivo e minaccioso. Gli accertamenti dalla Digos hanno così permesso di individuare nel 61enne colui chi aveva lanciato in rete le minacce. Pertanto la polizia, coordinata dalla locale Procura della Repubblica scaligera, ha rintracciato sul luogo di lavoro l'indagato perquisendolo. Gli è stato inoltre trovato addosso l'Iphone utilizzato per scrivere sul web le minacce contro la parlamentare. L'uomo, alla presenza del suo legale, ha giustificato il proprio gesto collegandolo ad un recente furto nella sua abitazione che avrebbe detto essere stato compiuto da cittadini extracomunitari. Avendo ammesso le proprie colpe e non avendo trovato armi nella sua abitazione, l'uomo è stato denunciato BANANE CONTRO LA KYENGE: IL COLPEVOLE È DAVIDE FABBRI, EX 'ISOLA DEI FAMOSI' ROMA - Davide Fabbri, ex concorrente dell'isola dei Famosi 2011, ha confessato di essere l’autore del brutto gesto del lancio delle banane contro Cecile Kyenge ospite alla festa Del Pd A Cervia. Fabbri, detto anche "Vikingo Di Cervia" e vanta, a suo dire, antenati "Illustri" come Benito Mussolini, come Certificato da una fotografia del Duce, che "Il Vikingo" mostra con orgoglio. Fabbri non ha ancora dichiarato il motivo del suo gesto, ma presto lo farà rilasciando una dichiarazione ufficiale insieme a Antonio Pastori Pierleoni, discendente di Papa Gregorio VI e Anacleto II. la risposta della ministra Kyenge: "Basta insulti, temo per mie figlie". "Ma i razzisti non mi fermeranno"
Intervista con il ministro dopo i manichini insanguinati e il lancio di banane: "L'Italia ha ancora tanta strada da fare, via a un piano del governo" di VLADIMIRO POLCHI
Kyenge: "Basta insulti, temo per mie figlie". "Ma i razzisti non mi fermeranno"Il presidente della Camera Laura Boldrini e il ministro Cecilie Kyenge (ansa)
Minacce e insulti non mi fermano, guardo oltre. Certo, a volte torno a casa e mi sento stanca. Penso a quanta strada ancora deve fare questo nostro Paese". Cécile Kyenge, il primo ministro nero della Repubblica italiana, parla con la solita cadenza lenta e calma.
Non perde la sua stoffa da grande incassatrice, ma si vede che l'ennesimo attacco l'ha colpita a fondo e che avverte il peso crescente attorno a lei. La Kyenge, d'origine congolese, ha due giovani figlie, di 20 e 17 anni, e un marito italiano, Mimmo, di professione ingegnere: "Lui è un po' preoccupato per me - ammette - io però non perdo la serenità, anche se adesso sono in pensiero per la sicurezza delle mie figlie".
A chi la insulta, il ministro per l'Integrazione rivolge solo un invito. "Faccio mio quanto detto qualche giorno fa dalla mia figlia più piccola: dovete viaggiare di più e confrontarvi con altre culture, così vi aprirete al mondo".
Prima l'invito allo stupro, poi il paragone a un orango, quindi i manichini insanguinati e il lancio di banane. Non è sfiancata da tutti questi attacchi?
"Non posso nascondere che a volte mi sento stanca del ripetersi di insulti tanto pesanti. Non me li aspettavo così forti. Ma non mi fermo o concentro sugli attacchi in sé, provo a guardare avanti, a riflettere sul disagio che dobbiamo cogliere dietro a questi avvenimenti e a quali siano le risposte migliori che la politica e la società intera possano dare".
A garanzia della sua sicurezza, lei è sottoposta a una stretta protezione da parte delle forze di polizia. Come vive questa vita blindata? "All'inizio mi affaticava molto, venivo da un'esperienza di vita diversa, di condivisione, di associazionismo. Poi mi sono in parte abituata. Ma per me il contatto umano resta indispensabile e ancora oggi lo ricerco in tutti i modi".
Cosa pensano di questa nuova vita le sue figlie? "Loro mi vengono spesso a trovare, mi incoraggiano, mi fanno sentire la loro vicinanza, mi telefonano, mi mandano sms affettuosi e spiritosi. Mi spingono ad andare avanti. Mi rendono orgogliosa di loro. Parliamo molto assieme. Condividono il mio modo di ragionare, le cose importanti sui cui puntare nella vita, l'attenzione a non farsi distogliere dagli obiettivi prefissati. Penso spesso alle mie figlie, alla loro serenità e anche alla loro sicurezza".
Giulia, sua figlia più piccola, recentemente ha invitato i razzisti a viaggiare e a conoscere meglio il mondo. Lei che ne pensa? "È un invito che condivido: solo il confronto garantisce una maggiore apertura mentale e culturale".
Dopo l'ennesimo attacco, suo marito non è preoccupato per lei? "Sì, un po' lo è. Ma sa che non bisogna farsi fermare e che si deve andare oltre".
Insultando lei, si insultano indirettamente molti degli immigrati che vivono e lavorano nel nostro Paese. Qual è la reazione delle comunità straniere? "Le comunità in questi giorni mi sono molto vicine, condividono il percorso che sto facendo. Io mi sento di rappresentarle tutte. Faccio notare che da ministro ho pienamente garantita la mia sicurezza, ma molti oggi subiscono violenze analoghe e sono senza protezione: non mi riferisco solo ai migranti, ma a tutti i "diversi". Anche loro meritano sicurezza e io sento il dovere di dargli voce e risposte".
Da ministro ha trovato un Paese più arretrato e meno accogliente di quello che credeva? "Credo che si debba aprire una riflessione. In altri Stati europei, come la Svezia, ci sono ministri neri, ma non succede a loro quello che accade a me in Italia. Non potevo immaginare reazioni tanto violente. Certo, veniamo da percorsi diversi. Da noi la comunicazione sui migranti ha puntato tutto sulla clandestinità e la delinquenza".
Cosa deve fare allora la politica? "È l'Italia intera che ha tanta strada da fare; per troppo tempo si è sottovalutato l'aspetto culturale dell'immigrazione e l'apporto che questa dà al Paese".
Quali sono le responsabilità istituzionali di questa sottovalutazione? "Sì, non è solo questione di società civile, la riflessione va aperta anche a livello istituzionale. E chi riveste cariche pubbliche o leadership politiche dovrebbe capire l'importanza delle parole che pronuncia".
C'è chi scrive che un medico oculista non c'entra nulla con l'integrazione. Insomma lei non avrebbe le competenze necessarie. Cosa risponde? "La mia vita racconta un'altra storia. Ma questa frase, che ho letto, non sarebbe stata scritta se ci si fosse informati. Purtroppo molte persone parlano anche solo per farsi pubblicità".
Lei ha twittato che il 30 luglio con l'Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) parte l'elaborazione di un piano. Di cosa si tratta? "Sarà un piano contro il razzismo che coinvolgerà lavoro, sport e scuola per cercare di sensibilizzare a tutte le diversità. Si tratterà di rinforzare gli strumenti già in nostro possesso e di avviare un serio lavoro culturale. Sarà un impegno condiviso con le associazioni, gli enti locali e gli altri
ministeri competenti".
Insomma, gli attacchi e gli insulti non rischiano di rallentare la sua agenda? "In un certo modo, gli attacchi rinforzano me e il Paese".
Si spieghi meglio. "Le reazioni a questi insulti, che vedo sul territorio, finiscono per unire l'Italia "buona" e forse contribuiranno a risvegliare molte di quelle coscienze che in questi anni si erano un po' assopite". repubblica.it io mi chiedo perché le altre donne di tutto il parlamento non solidarizzano e manifestano pubblicamente...come in altri casi..??
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