E' italiano il nuovo Masterchef Usa: Luca Manfre' vince con il frico

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raffa:>
view post Posted on 13/9/2013, 06:27     +1   -1





E' italiano il nuovo Masterchef Usa: "Il mio sogno? Un ristorante friulano a Manhattan"



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L'unico connazionale ad aver mai partecipato al talent show versione americana porta a casa il titolo. Una vittoria, in grado di solleticare l'orgoglio nazionale, ottenuta grazie a un piatto tipico: il frico. E per il vincitore, che abbiamo intervistato, un progetto ambizioso tra il Friuli e Manhattan
di LARA GUSATTO E NATASCIA GARGANO



Il nuovo MasterChef Usa è Luca Manfè, 31 anni, friulano. Manager di ristoranti a New York, è l'unico italiano ad avere mai partecipato alla trasmissione e, oggi, il primo ad averla vinta. Nella stagione precedente, Manfè aveva superato le selezioni ma era stato subito eliminato. "Torna il prossimo anno", gli aveva detto Gordon Ramsay. Detto, fatto. Riesce a entrare di nuovo, e questa volta si gioca tutte le sue carte. Un inizio in sordina, puntata dopo puntata Manfè diventa "the one to watch". Con uno spiccato accento italiano, leale verso gli altri concorrenti e pieno di savoir-faire: Luca è un fuoriclasse con i suoi completi elegantissimi, ma è con il suo talento ai fornelli che farà la differenza. Arriva in finale grazie al frico, piatto tipico del Friuli di origine povera, nato come sistema per recuperare gli avanzi del formaggio con patate e burro. Manfé sfida Natasha Crnjac, 26 anni, casalinga di San Diego. Una panna cotta di basilico e composta di pomodori lo spedisce dritto nelle braccia del suo sogno americano. Ed è subito #lucawins come recita l'hashtag in sovraimpressione.


Come si finisce da Aviano a MasterChef Usa?
Bisogna avere l'istinto di buttarsi all'avventura. Quando sono partito, 10 anni fa, non sapevo bene cosa volessi fare, a parte divertirmi. Florida, Australia, New York. Poi ho capito che era arrivata l'ora di finirla di fare il pirla e di iniziare a costruire qualcosa. Dopo anni in giro per ristoranti, ho pensato che partecipare a uno show televisivo così importante potesse darmi la spinta giusta per farmi conoscere e per aiutarmi nel mio sogno di aprire un ristorante.

È arrivata in finale la cucina italiana o hai adattato le tue preparazioni al gusto americano?
Non ho presentato un menu all'italiana. Il mio menu rappresenta il mio percorso come chef. Ho preso piatti classici e li ho reinventati a modo mio. Guardando il piatto con il quale sono entrato in questa competizione è difficile credere che quelli presentati in finale siano fatti dalla stessa persona a solo un paio di mesi di distanza.

Il tuo piatto forte cucinato in puntata.
Sicuramente quello che ho cucinato quando è venuta mia moglie in studio. Filetto di Ippoglosso (un pesce, detto anche Halibut N.d.R.), avvolto in grasso di maiale e servito con un risotto di asparagi bianchi e una purea di piselli e limone. Come lo ha definito Joe: "Un biglietto d'amore per sua moglie Cate". Piatto che tra l'altro mi ha fatto vincere la mistery box e catapultato nella Top 6.

Che cosa facevate dietro le quinte di MasterChef?
Abbiamo passato tempo a studiare. Era l'unica cosa che potevamo fare tra una ripresa e l'altra. Passavamo 10-12 ore al giorno in studio, 6 giorni alla settimana. Non c'era molto tempo per fare altro. Prepararmi sui libri è stato uno dei fattori più importanti che ha aiutato a migliorare le mie conoscenze.


Come ti sei trovato con i giudici?
I giudici mi amano. Sono sempre stati molto gentili con me. E con Joe (Bastianich, N.d.R.) c'è un rapporto particolare perché siamo entrambi friulani. Proprio per questo però si aspettava sempre qualcosa di più, e per me è stata una grossa spinta. Poi, dato che non avevo internet o contatti con il mondo esterno, gli chiedevo spesso aggiornamenti sulla Serie A e sull'Inter.

Che cosa ne pensi di MasterChef Italia?
In America siamo già alla quarta edizione, in Italia è ancora un programma giovane, ma sono sicuro che anno dopo anno la gara sarà sempre più agguerrita. Qui in America tutti i commentatori fanno notare quanto abbiamo alzato il livello della competizione. Devo dire che in Italia la preparazione iniziale dei concorrenti è sicuramente migliore e c'è molta più varietà perché abbiamo una grande cultura del cibo e ogni regione ha una storia diversa.

Che cosa farai dei 250mila dollari e del titolo di MasterChef?
Prima di tutto una bella vacanza con mia moglie. Se lo merita. Abbiamo fatto tanti sacrifici, sono stato via per più di 3 mesi per il programma e senza il suo supporto non l'avrei mai potuto fare. Mi piacerebbe comprare una casa per fare spazio ai bambini che presto avremo; poi mi vorrei comprare una Vespa vintage, magari una del 1963, e soprattutto vorrei fare beneficenza: quando si riceve molto è giusto dare molto.

Qual è il tuo "culinary dream"?
Il mio sogno è aprire il mio ristorante di cucina friulana a Manhattan. Poi vorrei allargarmi con altri locali con stili diversi in altre città degli Stati Uniti. Sogni nel cassetto sono anche una catena di gelaterie e una fabbrica di pasta fresca. Ma un passo alla volta. Il ristorante prima e poi se sono rose, fioriranno.
 
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