Masterpiece, il talent con la letteratura intorno, di cui parla tutto il Mondo

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raffa:>
view post Posted on 23/11/2013, 19:32     +1   -1




Masterpiece, il talent con la letteratura intorno: l’idea c’è, la realizzazione meno

Bella l'idea, meno come è stata tradotta in tv. Ma intanto il programma di Rai3 con De Cataldo, De Carlo e Taiye Selasi ha sbancato Twitter, con l'hashtag in testa ai trending topic


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Poteva andare meglio, ma anche molto molto peggio. La prima puntata di Masterpiece, l’atteso talent sulla letteratura di RaiTre, con Giancarlo De Cataldo, Taiye Selasi e Andrea De Carlo in giuria, ha comunque ottenuto già un risultato importante, nell’epoca della sociale tv: ha sbancato Twitter, con l’hashtag in testa ai trending topic. La formula è semplice: 5mila romanzi inediti inviati, 70 selezionati, un vincitore a puntata e poi la finalissima, con un premio in palio mica da ridere: 100mila copie targate Bompiani che invaderanno le librerie di tutta Italia.

L’inizio è debole, con provini alla XFactor che relegano in un angolino quello che dovrebbe essere il protagonista: il romanzo. Emergono, però, alcuni personaggi interessanti, quasi freak, che aiutano la narrazione televisiva: il trentenne bolognese nevrotico con un passato in un Ospedale psichiatrico, l’ex galeotto palermitano (13 anni di galera) che vive di espedienti e di partite a poker, l’operaia toscana che sogna di lasciare la fabbrica, la donna pacata e ordinaria (e tremendamente politically correct) che ha sconfitto l’anoressia, il ragazzo ribelle che ha vissuto da clochard nel quartiere a luci rosse di Amsterdam. La giuria è ben assortita, con De Cataldo decisamente più adatto ai tempi televisivi e un De Carlo che gioca a fare il Cracco, con poca convinzione e naturalezza.

Dopo una prima scrematura (raccontata televisivamente con troppa approssimazione), i quattro selezionati si dividono tra una visita in un centro accoglienza e una balera frequentata da anziani. Dovrebbero essere esperienze forti, almeno secondo le intenzioni dei giurati, ma il racconto è troppo sbrigativo e frammentato. Poi, una volta tornati in studio, inizia la parte più sbagliata del programma: una prova di scrittura in 30 minuti che produce quattro elaborati da terza elementare. Ma la colpa non è degli aspiranti scrittori. Il problema è che la scrittura non è questo, e i tre giurati dovrebbero saperlo bene.
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I due finalisti (il ragazzo ribelle e l’operaia), ora devono affrontare l’ultimo ostacolo prima di approdare in finale: l’incontro con Elisabetta Sgarbi, direttore editoriale di Bompiani. La Sgarbi sembra la Miranda de Il Diavolo veste Prada, i due finalisti spiegano in maniera raffazzonata mentre l’ascensore della Mole Antonelliana sale veloce. Alla fine, la spunterà il ragazzo che si ispira a John Fante. L’idea di base del format sembra reggere. Un talent sulla letteratura è così assurdo che funziona, nonostante gli evidenti limiti narrativi (il colmo!) e televisivi. Troppi vuoti, troppi salti troppo poca letteratura. Ma il potenziale è enorme, e con qualche accorgimento il format può dare qualche soddisfazione ad Andrea Vianello, coraggioso direttore di RaiTre che sta provando, con alterne fortune, a svecchiare una rete dall’identità granitica.


Masterpiece, il talent sulla scrittura fa parlare il mondo
22 novembre 2013

Come spesso accade, potrebbe essere la vasta eco internazionale a far esplodere Masterpiece, il talent show per aspiranti scrittori partito domenica scorsa su Rai3, la cui prima puntata ha suscitato tante reazioni sui social network scatenando un dibattito furioso tra critici e scrittori detrattori e sostenitori.


Alla vigilia della seconda puntata, dagli Stati Uniti alla Francia, dal Brasile alla Germania, il format originale prodotto da Rai e FremantleMedia Italia ha suscitato un vasto interesse sui media internazionali. Il primo ad occuparsene è stato il New York Times con una dettagliata descrizione del meccanismo del programma, dei giudici e delle prove immersive: “Tired metaphors? Ciao, Contestant!”, questo il titolo del pezzo firmato da Tom Rachman che ha dato il via alla copertura internazionale del programma identificando l’Italia come l’avamposto del primo esperimento di talent letterario in tv.

The Guardian ha addirittura ospitato un dibattito su Masterpiece dal titolo “Is an X Factor for novelist a good idea?” in cui Johnny Geller, reponsabile dell’agenzia di scrittori Curtis Brown, e lo scrittore Jonathan Myerson si chiedono se la televisione sia il posto adatto per trovare nuovi talenti letterari.

Le foto e la storia del primo talent letterario italiano hanno occupato anche le pagine televisive di Le Figaro in un articolo intitolato ‘Masterpiece, les e’crivains ont leur propre te’le’re’alite”’ in cui Damien Mercereau si chiede quando il format arriverà in Francia. E ancora Tomasz Baliszewski sul giornale polacco NaTemat ha dedicato un lungo servizio a ‘Masterpiece’ intitolato “L’equivalente letterario di Got Talent, il nuovo programma sulla tv italiana”. Pochi giorni dopo è stato l’Herald Tribune ad occuparsi di ‘Masterpiece’ ma articoli stanno uscendo ogni giorno un po’ in tutto il mondo: dal Brasile al sito d’informazione greco ‘TO BHMA’ con un articolo intitolato Ενα ριάλιτι σόου για συγγραφείς! (Un reality show sugli scrittori!); dalla Gran Bretagna alla Francia, con richieste della France Press e del Sunday Times per interviste e approfondimenti a giudici e concorrenti, mentre il quotidiano Liberation nei giorni scorsi titolava parlando di Masterpiece ”Livresse de la te’le’-re’alite”’ con un gioco di parole tra letteratura e ubriachezza.
Infine lo spagnolo El Mundo ha pubblicato un articolo della corrispondente Irene HdezVelasco intitolato ”Un Masterchef para escritores”.
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view post Posted on 23/12/2013, 20:56     +1   -1

58Max

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l'ho visto un paio di volte , la sufficienza se la merita --- certo non ti '' incolla '' alla tv pero' la novita' c'e'
 
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