Fecondazione eterologa: il giorno dopo il sì della Consulta

« Older   Newer »
  Share  
raffa:>
view post Posted on 11/4/2014, 23:19     +1   -1




Fecondazione eterologa: il giorno dopo il sì della Consulta
Rioprganizzare il settore della feccondazione assistita, organizzare le banche del seme degli ovociti. Il ministro della Salute spiega quali sono i primi passi dopo la storica sentenza della Corte Costituzionale

Fecondazione-assistita_h_partb

Sulla fecondazione assistita "rivedremo tutto il settore", "deve essere possibile farla in centri pubblici in sicurezza, anche per le donne che affrontano le cure ormonali. Per come è organizzato adesso il sistema, ci sono aree del territorio dove il pubblico non esiste".

Lo ha afferma a Repubblica il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che sulla decisione della Corte costituzionale che ha cancellato il divieto all'eterologa aggiunge: "Non voglio dare un giudizio di merito, devo leggere le motivazioni. Comunque le sentenze si applicano".

"Ho parlato brevemente con gli uffici - spiega - e ci sono varie questioni in campo. Amministrative e giuridiche. Altre invece hanno risvolti politici. Ora che la legge 40 è stata smantellata a colpi di sentenze è necessario riaffrontare il tema ma in modo organico, con calma e serenità". "Dobbiamo capire - spiega Lorenzin - se toccherà al Parlamento, come credo, occuparsi di aspetti come l'eventuale anonimato di chi cede i gameti. Come ci comporteremo con i figli dell'eterologa? In certi Paesi spediscono una lettera a casa il giorno del diciottesimo compleanno per comunicare l'identità del padre, ad esempio. Poi c'è da risolvere il problema dei fratelli naturali. Ci vorrà una norma, non credo che bastino i decreti. Non siamo nel tipico caso in cui togli una legge e torna tutto come prima, perché prima non c'erano leggi".

Degli aspetti amministrativi, invece, "si occuperà il ministero, faremo la nostra parte", assicura il ministro, "va regolata anche la questione delle banche del seme e degli ovociti e ribadita la gratuita' della donazione, già prevista per sangue e organi". (Ansa)



Fecondazione eterologa, che cosa cambia adesso
Panorama l’ha chiesto ad Andrea Borini, presidente della Società italiana fertilità e sterilità


Le coppie completamente sterili potranno ricorrere al gamete, uovo o spermatozoo, di un donatore esterno alla coppia per avere un bambino con le tecniche di fecondazione assistita. Finora lo proibiva la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita. Ieri, una sentenza della Corte Costituzionale ha abbattuto questo divieto, di fatto consentendo quello che è già possibile in molti altri paesi europei.
Abbiamo chiesto che cosa cambia e come le modifiche entreranno nella pratica ad Andrea Borini, presidente della Società italiana fertilità e sterilità e direttore di Tecnobios Procreazione di Bologna
.

Si aspettava questa sentenza?
Sì. Senza essere un giurista, mi pareva che l’argomento della discriminazione nei confronti delle coppie sterile e del loro diritto di accedere al trattamento fosse forte. Alla lunga ero sicuro che avrebbe prevalso.

Quante sono le coppie che finora si rivolgevano all’estero per accedere alla fecondazione eterologa vietata in Italia?
Da sondaggi che abbiamo fatto chiedendo ai vari centri in Italia emergeva che circa 4mila coppie all’anno andavano all’estero per la fecondazione assistita. Si calcola che più o meno nella metà dei casi fosse per accedere all’eterologa. Ma sono numeri che probabilmente sottostimano il fenomeno. La responsabile di un centro di Barcellona con cui ho parlato non più di due settimane fa mi ha detto che solo nel suo centro fanno 3mila casi di ovodonazione l’anno. Non saranno tutti per coppie italiane, ma se anche fossero solo la metà, e si tratta di un solo centro. E già stamattina abbiamo iniziato a ricevere telefonate da persone che hanno un trattamento avviato all’estero e si chiedono che cosa fare, se sospendere o continuare ora che l’eterologa è possibile anche da noi.

Per quali problemi è necessaria la fecondazione eterologa?
Nei casi in cui nell’uomo o nella donna non c’è più produzione di gameti. Possono essere problemi genetici o sconosciuti, o una chemioterapia che ha reso sterili. A volte le donne che soffrono di forme gravi di endometriosi subiscono anche l’asportazione di parte dell’ovaio. Alcune hanno una menopausa precoce che non consentirebbe di avere una gravidanza. Poi, e sono circa la metà dei casi, ci sono donne tra i 40 e i 45 anni che hanno fatto diversi tentativi di fecondazione assistita senza risultato. Utilizzando ovociti di una donna più giovane hanno maggiori probabilità. Infine ci sono le donne che vorrebbero un bambino ma hanno più di 45 anni e quindi chances molto basse. In totale, si stima che siano il 20-25 per cento dei casi delle coppie che si rivolgono alla fecondazione assistita.

Le cliniche sono già pronte? Potrebbero iniziare domani?
Le cliniche dal punto di vista pratico sono pronte: i gameti vengono già congelati e le tecniche di fecondazione sono quelle consuete. Si tratta di capire chi donerà gli ovociti e gli spermatozoi. C’è un vecchio decreto ministeriale che vieta di retribuire i donatori. Una possibilità che vedo è che uomini e donne che hanno sperma o ovociti congelati nei vari centri e non ne hanno più bisogno perché hanno già avuto il bambino scelgano di donarlo invece che buttarlo via.
Per gli ovociti, siccome di solito si preferisce utilizzarli freschi, potrebbero essere le donne che si sottopongono a fecondazione assistita con prelievo degli ovociti a scegliere di donare quelli in eccesso. Chi conosce la sterilità ed è passato per questi percorsi sa che cosa significa e potrebbe sentirsi di fare questo gesto.

È vero che l’eterologa non può essere fatta nei centri pubblici?
C’era una vecchia direttiva ministeriale, precedente alla legge 40, che proibiva ai centri pubblici di eseguirla. Mi auguro che ora venga superata.

Che tempi prevede perché le coppie possano iniziare ad accedere all’eterologa da noi?
Dalla prossima settimana emaneremo linee guida per consentire a tutti i medici di adeguarsi. Se ci sarà disponibilità di donatori immagino che in sei mesi potremo partire.

Vede la possibilità di problemi?
Ci sono state reazioni un po’ scomposte. Ho sentito i discorsi sui possibili problemi di un bambino che avrebbe un genitore biologico diverso da quelli “sociali”. Mi sembrano discorsi antichi e lontani dalla vita quotidiana. Ma immagino che si continuerà a lungo a discuterne.
 
Top
0 replies since 11/4/2014, 23:19   7 views
  Share