Ilaria Spada tenera mamma: “E dire che pensavo: mai figli” intervista

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raffa:>
view post Posted on 7/5/2014, 04:39     +1   -1




Ilaria Spada tenera mamma: “E dire che pensavo: mai figli”
"Non sapevo curare nemmeno una pianta grassa", dice l'attrice. Poi sono arrivati due uomini: il quasi marito Kim Rossi Stuart e il piccolo Ettore. E la Spada si è trasformata...

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Ilaria Spada, mamma felice di Ettore. E quasi sposa felicissima di Kim Rossi Stuart (foto)

Ilaria Spada tenera mamma: “E dire che pensavo: mai figli”. Poi è arrivato Kim Rossi Stuart e l’attrice ha cambiato idea. E nell’intervista esclusiva a Oggi racconta come ha conosciuto l’uomo della sua vita e una strana paura: di essere troppo felice.

Una casa luminosa affacciata sul fiume. Un bambino biondo che dice «carina mamma, carina mamma» mentre lei, Ilaria Spada, lo segue innamorata. Si è fermata due anni per stare con Ettore («un nome eroico, vuol dire “colui che regge”»). Ora è al cinema con Matrimonio da favola, di Carlo Vanzina, e le buone critiche sono una soddisfazione. Ma la gioia sta in questo cucciolo tira baci, frutto dell’amore con Kim Rossi Stuart. Poco più di tre anni fa, si sono conosciuti in casa della collega Caterina Balivo. Da allora tutto è capitato in fretta.


L’amore vero e questo figlioletto meraviglioso: lei ha trasformato la sua vita nel più bello dei film.

«E dire che mai avrei pensato di diventare madre. Non ne sentivo il bisogno, avendo una nipote amatissima sulla quale riversare le mie cure. Così mi sembrava improbabile che potessi fondermi con qualcuno, al punto da creare un altro essere umano. L’avevo assicurato anche alla mia mamma: non succederà».

Invece?

«Invece tutto è accaduto in modo naturale, i preconcetti sono crollati e benedico il giorno in cui mi sono lanciata in questa grande opportunità. Io e Kim stavamo insieme da un mese e mezzo, Ettore è stato concepito subito. Lo abbiamo assolutamente voluto. E l’essere arrivato in velocità è stata una conferma: stavo facendo la cosa giusta. Folle, totalmente folle, ma giusta. C’è chi cerca un figlio dopo dieci anni perché vuole prima conoscersi. Ma come scommettere sulla persona che hai accanto? Tutto può succedere, però un figlio ti lega per la vita. Oggi sono convinta che, se c’è un sentimento importante, bisogna fare di tutto per difenderlo».

Non ha avuto paura, considerato il suo modo di pensare?

«Ora ho paura, di perdere questa grande gioia. “Non può durare per sempre”, mi dico. Ma penso che mettere in dubbio sentimenti importanti come l’amore, o come la capacità di essere all’altezza delle cose, sia sano. Io mi sono abbandonata al cambiamento, con qualche attenzione al mio fisico che si appesantiva. Ho fatto un po’ di attività fisica, controllato il cibo. E mi sono goduta questa nuova, inaspettata stagione della vita. In un libro ho letto: quando nasce un figlio, nasce una madre. È così. Fin da subito non sei più sola, bisogna concedere se stesse a un mutamento così importante».

Ha avuto una gravidanza felice e anche il dopo è stato sereno.

«La circostanza di un amore appena sbocciato ha reso tutto surreale, poetico. Di un romanticismo assoluto. La mia maternità, addirittura il travaglio che tanto mi spaventava, il momento in cui Ettore è apparso… ero in una specie di estasi».

Kim era con lei?

«Sì, ci sentivamo come in una bolla».

Ha allattato suo figlio per dieci mesi, è stata lontana dal lavoro due anni. Si aspettava di diventare una mamma a tutto servizio?

«Per me è stata una sorpresa. Prima non riuscivo a curare neanche una pianta grassa. Moriva per la mia disattenzione, ma ero troppo concentrata su me stessa. Invece Ettore fa da motore alla mia esistenza, ed è uno sforzo allentare il cordone ombelicale. Sono dedicata h 24, ruoto intorno a lui. Ma non vorrei essere la mamma che si mette nelle mani di un figlio e anche sulle sue spalle. L’eccessiva simbiosi lo appesantirebbe, di una responsabilità che non lo renderà libero».


Alcune coppie soffrono scompensi per l’arrivo di un bambino.

«A noi non è capitato. Abbiamo mantenuto l’equilibrio, spazi di intimità e libertà».

E dire che pochi avrebbero scommesso sulla riuscita del vostro amore. Apparentemente diversi, Kim con la fama da intellettuale un po’ selvatico…

«Intellettuale sì, ma umano, pieno di sentimento».


Sex symbol per acclamazione.

«È un uomo bellissimo, e con l’età lo diventa sempre di più».

Gelosa?

«In passato lo sono stata tanto. Ma lui è puro, senza malizia».

Il fatto che sia un attore peggiora la situazione?

«Anzi, è un vantaggio: primo o poi, un bacio lo devi dare per contratto e quindi hai provato il cambiamento! Ci sono mestieri a più alto rischio di infedeltà. I medici, per esempio».

Kim ha detto in un’intervista: «Avere a che fare con un figlio è come avere a che fare con Dio».

«Ah sì?».

È sempre un po’ ascetico…

«Questa cosa ci accomuna…».

E cos’altro?

«Le diversità sono elemento di arricchimento. Ma sulle cose importanti conviene essere simili. Noi ci siamo riconosciuti, è stato come trovare l’altra parte di sé. Non dirò di più».

Una sola cosa. Ho letto che, da ragazzina, lei aveva in camera il suo poster di Fantaghirò. Che effetto fa conquistare il proprio idolo?

«Fa ridere, mi ha fatto molto ridere. Ma adesso basta».

Lo sente il desiderio di una seconda maternità?

«A me piace la famiglia numerosa e non mi va di lasciare Ettore da solo. Idealmente farei cinque figli, ma poi devo confrontarmi con me stessa. C’è il lavoro, ho bisogno dei miei spazi di solitudine… Ma la voglia c’è».

Kim Rossi Stuart: “Sposo Ilaria Spada” – LEGGI | FOTO

Le tocca la domanda sul matrimonio. Anche perché Kim, sei mesi fa, dichiarò con entusiasmo: «Adesso mi sposo!». A che punto è la pratica?

(ride). «È un pensiero che abbiamo, ma non imminente. Mi sono presa tempo per dedicarmi a mio figlio, ora ricomincio a lavorare. Scegliendo cose che mi piacciono, però. Ettore mi ha dato energia, consapevolezza e chiarezza rispetto ai miei desideri».


Quali scoperte ha fatto?

«Di essere soddisfatta, io che ero frenetica e capricciosa, soprattutto se mi abbandono ai piaceri quotidiani. E poi, avendo cominciato a lavorare molto presto, ho realizzato che il mio solo obiettivo era l’indipendenza economica…».

Esordì in tv come ballerina: Ciao Darwin, Libero. Come essere in mostra.

«… Ho studiato danza per 14 anni, i miei modelli erano Lorella Cuccarini e Heather Parisi ai tempi di Fantastico. Pensavo che quella fosse la mia strada, ma poi mi sono accorta che non ero felice e ho cambiato direzione. Qualcosa da parte sono riuscita a mettere, oggi posso permettermi di dire no».

Come vive, adesso, la sua sensualità?

«Noi, donne Pesci, siamo molto sensuali. Prima ero una ragazzina, avevo bisogno di sedutte e di piacere a tutti. Una volta realizzato l’impatto della mia bellezza sugli altri, cercavo conferme ed era una forma d’insicurezza. Oggi voglio piacere a chi dico io e soprattutto a me stessa. Curo la mia femminilità. Mia madre è tunisina, e in quella cultura c’è un’attenzione al corpo, alla seduttività come dono per il proprio uomo, che io ho ereditato. Uso molto creme e profumi».

Anche in passato lei è stata legata a un attore: Nicolas Vaporidis, per tre anni. Aiuta la coppia fare lo stesso mestiere?

«Dipende da chi è il partner, il punto non è se faccia l’attore o meno. Ci sono uomini che soffrono l’avere accanto una donna brillante, e allora usano qualunque mezzo per indebolirla o renderla insicura. L’abuso psicologico va contrastato, mentre quello fisico è più difficile da fronteggiare. La donna ha un potere devastante, è portatrice di grandezza, magia e forza. Per questo viene da sempre perseguitata. Voglio educare mio figlio all’amore per le donne».

Quindi fare lo stesso lavoro non crea eccessiva competizione?

«Secondo me no. Anzi, la condivisione di argomenti comuni è importante».

Reciterebbe in un film con Kim?

«È un grandissimo artista e professionista. Una garanzia di qualità. Ma certo!».

Scorrendo la sua biografia, mi sono accorta di una predisposizione ad avere compagni più adulti di lei.

«Ho bisogno di stimoli intellettuali forti, da sempre. In quarto ginnasio studiavo il programma di secondo liceo classico. Frequentavo amici più grandi e interessanti, mi trovavo bene con quelli dei miei genitori».

Mi dica di quel fidanzato che, per rimediare, si presentò con una carrozza sotto casa sua.

«Era un legame importante, ancora oggi quell’uomo fa parte della mia quotidianità. Stavamo insieme da cinque anni, ma prima di Natale c’eravamo lasciati (lui è Marco Scaffardi, distributore cinematografico, ndr). A Latina abitavo in quartiere di ville, la mia amica Milena mi chiama: “Ila, vieni sul balcone che qui sotto c’è una carrozza coi cavalli bianchi”. Vado e vedo lui, vestito da Babbo Natale, con un sacco pieno di regali».

Romantico, l’avrà perdonato.

«No, l’ho lasciato. Se continui a farmi imbestialire con gli stessi errori, io non ci casco più. Neanche se vieni a prendermi con un aereo privato, pieno di rose rosse».

Michela Auriti oggi.it

:wub:

"una strana paura di essere troppo felice..."
 
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