Napolitano "Sacrifici daranno frutti" Il Papa "giovani costruttori di Pace"

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view post Posted on 2/1/2012, 10:01     +1   -1





Napolitano nel messaggio di fine anno: "Italia può farcela. Sacrifici daranno frutti"

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Roma - (Ign) - Il capo dello Stato parla per 21 minuti alla Nazione. "La situazione è grave ma il nostro Paese può e deve farcela". Centrali riforma del lavoro e lotta a evasione e corruzione. Monti: "Buone indicazioni di lavoro". La Lega attacca: "Roba da Cetto Laqualunque"

Roma, 1 gen. - (Ign) - "L'Italia può e deve farcela". E' questo il concetto chiave lanciato dal Presidente della Repubblica nel suo discorso di fine anno. Un messaggio durato 21 minuti con cui il capo dello Stato ribadisce la gravità della situazione ma sottolinea anche come gli italiani, con impegno e fiducia, potranno uscire dalla crisi. Sono necessari quindi sacrifici, avverte Napolitano, ma questi daranno i loro frutti.

"L'emergenza resta grave - dice - e la fiducia rischia di essere oscurata da interrogativi angosciosi che possono tradursi in scoraggiamento e indurre al pessimismo''. "E' faticoso riguadagnare credibilità, dopo aver perduto pesantemente terreno; i nostri Buoni del Tesoro - nonostante i segnali incoraggianti degli ultimi giorni - restano sotto attacco; il debito pubblico che abbiamo accomulato nei decenni pesa come un macigno e ci costa tassi di interesse pericolosamente alti" aggiunge Napolitano. "Lo sforzo di risanamento del bilancio culminato nell'ultimo, impegnativo decreto, deve perciò essere portato avanti con rigore. Ma siamo convinti che i frutti non mancheranno. I sacrifici non risulteranno inutili. Specie se l'economia riprenderà a crescere: il che dipende da adeguate scelte politiche e imprenditoriali, come da comportamenti diffusi, improntati a laboriosità e dinamismo, capaci di produrre coesione sociale e nazionale".

Dalla crisi si esce dando un futuro ai giovani, sottolinea il capo dello Stato. "Si è diffusa ormai la convinzione - dice Napolitano - che dei sacrifici siano inevitabili per tutti: ma la preoccupazione maggiore che emerge tra i cittadini è quella di assicurare un futuro ai figli, ai giovani. È questo l'impegno cui non possiamo sottrarci".

La crisi può essere un'occasione per rendere la nostra società "più severa e più giusta, più dinamica, moralmente e civilmente più viva, più aperta, più coesa". La parte centrale del discorso di Napolitano è dedicata al lavoro. Il presidente sottolinea che ''occorre definire nuove forme di sicurezza sociale che sono state finora trascurate a favore di una copertura pensionistica più alta che in altri paesi o anche di provvidenze generatrici di sprechi''. Il presidente della Repubblica ricorda dunque la sua storia di sinistra, la sua vicinanza ai lavoratori, e si rivolge ai sindacati e alle forze sociali per sottolineare come il mondo sia ormai cambiato. Per questo occorre "ripensare e rinnovare le politiche sociali", senza rinunciare al modello europeo fatto di dignità e diritti del lavoro. "Sento molto le difficoltà di chi lavora e di chi rischia di perdere il lavoro", dice, ma credo che i lavoratori e le loro organizzazioni debbano esprimere uno "slancio costruttivo nel confronto", fare sacrifici e avere "visione e ruolo nazionale" come seppero fare nel Dopoguerra e nel tragico 1977 dell'inflazione al 20% e del terrorismo.

Il capo dello Stato punta poi il dito contro la "patologia" tutta italiana, da combattere con una seria lotta all'evasione e alla corruzione. "A partire dagli anni Ottanta - dice - la spesa pubblica è cresciuta in modo sempre più incontrollato, e ormai insostenibile. E c'è anche chi ne ha tratto e continua a trarne indebito profitto: a ciò si legano strettamente fenomeni di dilagante corruzione e parassitismo, di diffusa illegalità e anche di inquinamento criminale. Né, quando si parla di conti pubblici da raddrizzare, si può fare a meno di mettere nel mirino l'altra grande patologia italiana: una massiccia, distorsiva e ingiustificabile evasione fiscale. Che ci si debba impegnare a fondo per colpire corruzione ed evasione fiscale, è fuori discussione".

Napolitano difende poi la nascita del governo Monti e sottolinea che il ricorso al voto anticipato sarebbe stato "un azzardo pesante dal punto di vista dell'interesse generale del Paese". Napolitano riconosce quindi il "merito" dei partiti che hanno deciso di sostenere Monti ed esorta a continuare su questa strada. Ai cittadini infine, spetta il compito di vigilare sull'operato dei politici, senza cadere nell'antipolitica "perché - conclude Napolitano - non c'è futuro per l'Italia senza rigenerazione della politica e della fiducia nella politica".
adnkronos.com



VATICANO

Benedetto XVI: "Mondo ferito da ingiustizie
ha bisogno di giovani costruttori di pace"

Nella 45ma Giornata Mondiale della Pace il Papa chiede per bambini, ragazzi e adolescenti una "solida educazione della coscienza" e insegnamenti volti a sviluppare profondo senso della giustizia. Poi gli auguri a Napolitano e all'Italia

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CITTA' DEL VATICANO - Al mondo globalizzato serve "pace e convivenza come e più del pane'', atteggiamenti a cui i giovani sono aperti, ma che possono essere distorti da una "realtà sociale" che spinga ad "agire in modo intollerante e violento". Perciò il Papa chiede una "solida educazione della coscienza" che metta 'al riparo' da atteggiamenti negativi".

Prima dell'Angelus, Benedetto XVI, che ha rivolto un particolare augurio al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (''Un deferente augurio desidero indirizzare al Signor Presidente della Repubblica Italiana, mentre all'intero popolo italiano formulo ogni miglior auspicio di pace e di prosperita' per l'anno appena iniziato'') ha rivolto l'invito a tutti "ad avere la pazienza e la costanza di ricercare la giustizia e la pace, di coltivare il gusto per ciò che è retto e vero", auspicando che "nonostante le difficoltà che talvolta rendono arduo il cammino, questa profonda aspirazione si traduca in gesti concreti di riconciliazione, di giustizia e di pace". Joseph Ratzinger che, rivolto ai responsabili delle Nazioni, ha chiesto che vengano rinnovati la disponibilità e l'impegno alla ricerca della pace, ha aggiunto: "La pace non è mai un bene raggiunto pienamente, ma una meta a cui tutti dobbiamo aspirare e per la quale tutti dobbiamo operare".

L'educazione dei giovani. Il Pontefice sottolinea che, per formare giovani "pacifici e costruttori"

è necessario "aiutare i bambini, i ragazzi, gli adolescenti, a sviluppare una personalità che unisca un profondo senso della giustizia con il rispetto dell'altro, con la capacità di affrontare i conflitti senza prepotenza, con la forza interiore di testimoniare il bene anche quando costa sacrificio, con il perdono e la riconciliazione". "Così - aggiunge Benedetto XVI - potranno diventare uomini e donne veramente pacifici e costruttori di pace".

Il Papa dedica, poi, un'ampia parte della sua omelia al senso della maternità di Maria: "Il mistero della sua divina maternità, che oggi celebriamo, contiene in misura sovrabbondante quel dono di grazia che ogni maternità umana porta con sé, tanto che la fecondità del grembo è sempre stata associata alla benedizione di Dio. La Madre di Dio è la prima benedetta ed è Colei che porta la benedizione; è la donna che ha accolto Gesù in sé e lo ha dato alla luce per tutta la famiglia umana". "La pace - dice il Papa - nel suo senso più pieno e più alto, è la somma e la sintesi di tutte le benedizioni". Davanti agli ambasciatori presenti nella basilica, Benedetto XVI riafferma il "profondo desiderio di pace" della Chiesa e rinnova "l'impegno della Santa Sede per la promozione della pace nel mondo"

Con il Papa hanno concelebrato i cardinali Tarcisio Bertone, segretario di Stato e Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, gli arcivescovi Giovanni Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato e Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati. Con loro anche monsignor Mario Toso segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e monsignor Pier Luigi Celata, segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
(01 gennaio 2012)
repubblica.it

abbiamo tanto bisogno di fiducia ed i giovani hanno bisogno di esempi!! -_-
 
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0 replies since 2/1/2012, 10:01   8 views
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