Rosa61 |
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| Costa Concordia, Schettino intercettato: «Ho preso e sono sceso» Il giorno dopo il naufragio il capitano della nave parla al telefono con un amico: «Per dar retta al manager, passa da lì, passa da lì...». Sale intanto a 16 il numero delle vittime ritrovate. E i magistrati puntano alla compagnia: «Norme di sicurezza inadeguate» Naufragio della Costa Concordia, il giorno dopo. Intercettato dagli inquirenti mentre è in procura, il capitano della nave Francesco Schettino parla al telefono con un amico e racconta: «Per dar retta al manager, passa da lì, passa da lì... Qualcun altro al posto mio non sarebbe stato così benevolo a passare lì sotto, perchè mi hanno rotto il c..., passa di là, passa di là. La secca c'era, ma non era segnalata dagli strumenti che avevo e ci sono passato». Poi ammette: «Quando ho capito che la nave si stava inclinando ho preso e sono sceso». Aggiungendo però di essere tornato indietro a prendere la radio, controllando che la nave si assestasse tra gli scogli. «Ho fatto tra virgolette non so se definirla un'imprudenza, ma comunque nei limiti della mia consapevolezza. Lo squarcio è stato immenso, ci stava uno spuntone di roccia, poi tutto quello che è successo da quel momento l'ho fatto nel massimo della mia professionalità e questo potrebbe alleviare o quantomeno dare l'illusione di stare in pace con la coscienza»
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