raffa:> |
|
| MORTO IN GITA A 11 ANNI, "SOCCORSI DOPO 2 ORE". SI INDAGA PER OMICIDIO COLPOSO -FOTO  Bimbo morto a 11 anni durante l'escursione in Toscana PRATO - «Gli accompagnatori non hanno colpe, il prete nemmeno, qualcuno vuol dire che i soccorsi sono arrivati in ritardo? Le telefonate sono partite alle 12:45 e i soccorritori sono arrivati alle 14:30». Lo dice Letizia Nesti, madre di un bambino che ieri ha partecipato all'escursione sulla Calvana, a Prato, dove è morto Franco Lori di 11 anni. Davanti alla canonica di Paperino, dove abita don Carlo Gestri, l'organizzatore dell'escursione, stamani si sono riuniti diversi bambini e genitori che difendono l'operato dei promotori della gita, criticando invece il modo con cui sono state riportate le notizie sulla vicenda. «Quel bambino era a terra privo di sensi - continua Letizia -, e i soccorritori non arrivavano. Io non c'ero ma questo è quanto mi ha raccontato chi era là. Un bambino che ha chiamato il 118 si è sentito chiedere l'indirizzo di dove era successo. Ma che senso aveva? Erano su un monte. Avevano tutti i telefonini, siamo nel 2012, eppure l'elisoccorso è arrivato dopo due ore. Prima di dare colpe agli accompagnatori, chiediamoci se tutto questo è normale».
"OMICIDIO COLPOSO" È omicidio colposo l'ipotesi di reato per cui la procura di Prato sta procedendo nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Franco Lori, il bambino di 11 anni morto ieri durante un'escursione con la parrocchia sul monte pratese della Calvana. Al momento non ci sono indagati. L'autopsia verrà disposta domani.«Al momento non sono emersi elementi di colpa a carico di nessuno» viene spiegato in procura, precisando che non ci saranno iscrizioni nel registro degli indagati in vista dell'autopsia.
LA CRONACA - «Non se la sentiva di continuare, aveva detto che stava male». Così raccontavano ieri alcuni compagni di gita di Franco Lori, il ragazzino di 11 anni, morto per arresto cardiaco mentre con l’oratorio stava facendo una passeggiata sul monte della Calvana, sopra Prato.
Erano 74 ragazzini tra gli 8 e i 16 anni, di Paperino, provincia di Prato. Erano accompagnati dal parroco don Carlo Gestri e da due adulti. Erano su un sentiero abbanstanza impervio e sotto il sole, avevano già camminato per diverse ore e alcuni erano stremati. Ma mancava poco alla vetta e al pranzo: nessuno ha pensato di fermasi anche perché è una gita «classica» per i fedeli di Paperino, che molti dei ragazzini avevano anche già fatto. Nessuno, insomma, poteva immaginare una simile tragedia. I medici ora dicono che non è escluso che l’undicenne avesse un problema congenito e che sia stato questo e non il caldo eccessivo a ucciderlo.
Quel che è certo è che un ragazzone grande e cicciotello, con gli occhiali e la faccia da buono, che tifava Fiorentina, sognava di giocare a calcio, ma preferiva stare ore alla Playstation, non c’è più. I medici l’hanno rianimato per interminabili minuti prima di caricarlo in elicottero. Al pronto soccorso dell'ospedale Careggi di Firenze hanno provato anche «una circolazione extracorporea» pur di fargli ripartire il cuore, invano. E i suoi compagni, provati sebbene incosapevoli che Franco se n’era già andato, non hanno più voluto continuare a camminare. I vigili del fuoco con l’elicottero hanno fatto avanti e indietro finché li hanno portati tutti al loro comando di Prato, dove li hanno rifocillati. Molti, infatti, avevano accusato malori dopo aver visto agonizzare il loro amico: in realtà nulla di grave. «I medici li hanno fatti bere e riposare. Hanno sofferto un po’ di caldo», ha spiegato il comandante Vincenzo Bennardo.
Quando arrivano a prenderli, i genitori hanno solo parole per don Gestri: «Non è colpa sua». E non lo pensano neanche la mamma e il papà di Franco, che era figlio unico. Il papà è un camionista ed era al lavoro quando lo hanno chiamato per dargli la tragica notizia. Mostra la foto di suo figlio e dice in trance: «Non c’è problema a donare i suoi organi». |
| | |
