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| BIMBO PORTATO VIA DALLA POLIZIA. IL PAPÀ: "HO SALVATO MIO FIGLIO, È SERENO" -VIDEO CHOC
PADOVA - «Ho salvato mio figlio, ora sta bene ed è sereno». «Non credo che stia bene, non escludo che sia stato sedato e potrebbe avere degli ematomi». Il padre e la madre del piccolo portato via ieri con la forza da scuola per ordine del giudice dei minorenni, oggi si sono lanciati accuse reciproche a distanza, anche pesanti come spesso sanno fare i genitori separati. «Perchè non hanno voluto farlo visitare dal suo pediatra di base?» si è chiesta la donna, che ha riferito di essersi recata ieri sera nella casa famiglia dove è stato portato il figlio, insieme al pediatra di famiglia, e di aver chiesto che il bambino venisse visitato «perchè, visto il modo barbaro con il quale è stato trascinato via da scuola, aveva sicuramente riportato qualche trauma, ma, soprattutto, volevo accertarmi del suo stato psicologico. Ma questo non mi è stato permesso». La donna non ha escluso che questa visita sia stata negata «per non far vedere gli ematomi e il resto» e ha anche adombrato l'ipotesi che al figlio poi siano stati somministrati sedativi: «è un'ipotesi che non escludo». Ma il padre ribatte che il bambino «sta bene ed è sereno», lui stesso ha pranzato e cenato con lui e l'ha messo a letto: «erano anni che non lo facevo ed è stata una bella emozione».
BATTAGLIA GIUDIZIARIA Prima di arrivare a questa «sofferta decisione», ha spiegato l'uomo, ci sono stati altri quattro provvedimenti giudiziari e le decisioni prese sono state «ponderate e approfondite ed avanzate tutte le possibilità per convincere la madre del piccolo a cambiare atteggiamento, di seguire dei percorsi meno incisivi di quello finale ma sono andati sempre falliti». «Il bambino - ha ribadito l'uomo - necessità di un sostegni di psicoterapeuti qualificati e finora non è stato possibile». «Mio figlio mi è stato tolto - ha detto la madre - sulla base del nulla, il giudice ha tratto le sue conclusioni sulla base della diagnosi di uno psichiatra di Mestre che ha parlato di una sindrome che non esiste». Si tratta della Pas (sindrome da alienazione parentale), secondo la quale, ha spiegato la donna, «se il bambino non viene prelevato dalla famiglia materna e resettato in un luogo neutro, come una sorta di depurazione, non potrà mai riallacciare il rapporto con il padre. Tutto questo in base ad una scienza spazzatura che arriva dall'America». «In Italia - ha proseguito - ci sono modi più civili per far riallacciare i rapporti tra padre e figlio». Secondo la donna, il bimbo vedeva suo padre in incontri protetti una volta alla settimana, ogni settimana. Ma il padre non è dello stesso parere: nei suoi confronti, ha spiegato, è stato attuato «un'ostruzionismo strenuo che ha impedito la frequentazione tra me e io mio figlio. Per cui, di fatto, il bambino non l'ho più visto». Secondo l'uomo, che è un avvocato, il figlio ha un «condizionamento che lo porta ad avere comportamenti che non sono autentici». «Non bisogna fermarsi - sostiene - al dato formale e apparente del bambino che fa resistenza, come si è visto ieri a scuola, perché‚ il bambino quando si comporta così è vittima del condizionamento». Ma la mamma non demorde: «libera il bambino, fallo tornare alla sua vita» chiede all'ex marito, e al figlio dice: «fatti coraggio, resisti, vedrai che ce la faremo a farti tornare a scuola e a casa dalla tua mamma».leggo.it
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